Un cielo annerito da mille tuoni muti
e sullo sfondo il tetro pallore di una luna morta.
Latrati lontani
di cani randagi sterili
in amore
e uomini che scavano buche
per far mangiare i vermi.
Foglie nere come il catrame
appiccicate a rami marci e fetidi
sopra milioni di radici
aggrovigliate come un'orgia di serpenti a sonagli.
Pozzanghere d'acqua sporca
da cui bevono i malati per curarsi
da tutto lo sporco che hanno dentro.
E fumo, tanto fumo,
che ci soffoca, ci strozza, ci stordisce,
ci anestetizza dalle sofferenze
delle nostre esistenze.
Infondo
il mondo
non è poi così brutto
come me lo avevi descritto.