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Pubblicata il 06/07/2007
Scriba
eunùco di enunciati
ignoravo l'arte
di vergare
parole ardite
e mutarle
in ellenici monili
per polsi stretti
in manette d'impotenza...
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è semplice caro amico, lo scriba NON scriveva nulla di suo era al servizio dei dotti e dei regnanti i quali dettavano allo scriba i loro proclami, i loro editti ,le loro volontà. ebbene,nel tempo in cui,( molti secoli fa,) io non riuscivo a scrivere mi sentivo uno scriba privato della propria capacità di pensiero,
...nulla di così trascendentale ,come temi tu, era uno stato d'animo, di cui, col tempo, spero di essermi liberata.

grazie per la tua attenzione, discri

il 06/07/2007 alle 22:06

cara anna,necessario anche scrivere ,o attingerealla linfa degli altri quando si è un attimo fermi del proprio, a me dà lo stesso stimolo,io non prendo se no quel poi è anche mio,tutto è ha disposizione nell'universo c'è chi per primo lo afferrra e lo tramanda , ma ri prenderlo e farlo nostro è solo rivisitazione,arrichimento,e poi personale trasformazione,tu ne sei fulgido esempio, un abbraccio cate

il 07/07/2007 alle 12:05

sei rassicurante come una vera amica, grazie Ariele

il 07/07/2007 alle 16:45

E' interessante sapere della crescita interiore che ti conduce a parole “ardite”, un percorso che è avvenuto con sofferenza e fatica, ma che è giunto mirabilmente al suo traguardo.
Un affettuoso pensiero, mati.

il 07/07/2007 alle 22:48