di Rosanna Spina
Nel riordinare la casa non avevo previsto
il rumore della solitudine
e il suo fingersi muto,
- in realtà ostinato -; io gli ridevo dietro
lo aspiravo tutto
come un sacchetto dell’aspirapolvere
che alla fine si butta via.
Sì, mi preme che tutto sia lucido
senza polvere incagliata fra i pensieri
nessun avanzo dovrà tormentare la luce
che dal vetro mi svela segreti
***
C’è uno specchio e mi giro di spalle.
Io non amo i suoi angoli e la riga
dove finisce irreale l’immaginazione
- più irreale e più certa di prima -
mi appoggio coi gomiti sopra il davanzale,
le palpebre chiuse, il mento tra le mani
e ascolto il silenzio
è la vita che parla
nei palmi dischiusi.
***
Eppure sento rumore di passi
Tu arrivi nei pressi
Non vedi
Si dissolve anche l’ombra
Io resto lì
Nulla ti domando.
***
Esci.
Anche l’aria è come il mare
tra due continenti.
***
Ti scriverò una lettera
che non leggerai.