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Pubblicata il 04/07/2007
di Rosanna Spina



Nel riordinare la casa non avevo previsto
il rumore della solitudine
e il suo fingersi muto,
- in realtà ostinato -; io gli ridevo dietro
lo aspiravo tutto
come un sacchetto dell’aspirapolvere
che alla fine si butta via.
Sì, mi preme che tutto sia lucido
senza polvere incagliata fra i pensieri
nessun avanzo dovrà tormentare la luce
che dal vetro mi svela segreti

***

C’è uno specchio e mi giro di spalle.
Io non amo i suoi angoli e la riga
dove finisce irreale l’immaginazione
- più irreale e più certa di prima -

mi appoggio coi gomiti sopra il davanzale,
le palpebre chiuse, il mento tra le mani
e ascolto il silenzio

è la vita che parla
nei palmi dischiusi.

***

Eppure sento rumore di passi
Tu arrivi nei pressi
Non vedi
Si dissolve anche l’ombra

Io resto lì
Nulla ti domando.

***

Esci.
Anche l’aria è come il mare
tra due continenti.

***

Ti scriverò una lettera
che non leggerai.




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Intravvedo la trama delicata per un racconto d'anima.
Quel silenzio è davvero magico, va lontano...
Un pensiero, mati.

il 04/07/2007 alle 23:38

Ciao Mati, delicati sono i tuoi commenti, l'incanto sta nel sollevare i pensieri dal disincanto, e renderli leggeri tanto quanto la realtà è aspra.

Un sorriso a te, ciao.

il 05/07/2007 alle 12:22