Violai il pensiero nel planare di una ghianda
l’eco meriggio è d’un calore a filo d’erba
s’arenò la nuvola nel passar d’immenso blu
brucai il mio dito nell’acre odore della terra
ombra stese l’emozione a me sconfitta
faggio lungo sbavò inganno all’orizzonte
svantaggio fu esser chino in cima al colle
steso al verde impollinai il portamento
d’una vespa galleggiante nel ruscello
slittò scia e allontanava nello sforzo.
carlito