Quattro coppie, un bimbo e l’anziano,
accendono, dai cardinali,
la pira, nel buio dello spiazzo
circondato da folla in tacita attesa.
Le giovani vestali,
nascoste da trasparenti bianchi veli
attorno danzano
le loro coreografie
mimando sacrali offerte.
Prende con sofferenti sbuffi,
la fiamma il sopravvento,
e tutt’attorno si ergono
le lingue alte, infuocate
a sfidare il cielo
ivi proiettando lapilli
caldi e luminosi.
Si ode dalla folla, ora,
il plauso e il rumoreggiare dei commenti.
Espresso è un desiderio
nei cuori e nelle menti
si vuole che si avveri,
all’augurale estate e all’anno nuovo.
Fra le braci ardenti
si gettano biglietti,
segretati pensieri,
ed il vecchio ramo,
tagliato l’anno addietro:
ora basta, a contento,
il tepore riflesso che ritempra agli astanti,
in pagana rievocazione raccolti,
gli infreddoliti corpi
dalla rugiada e per l’aria fredda
della notte di San Giovanni,
al Marguareis
(23 giugno 2007 Valle Pesio)