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Pubblicata il 25/06/2007
Oltre il caldo afoso
pensando già al buon vino,
che lavi il fastidioso
sudore settembrino

albeggia il triste tempo
del ritorno all’invernata
l’estate, come un lampo
è già dimenticata.

Il valverdese ansioso
e operoso cittadino
mira assai desioso
all’agognato teatrino.

Ma i tanti tribolati
dalla schiena china
spesso squattrinati
e sazi d’aria fina

non comprano viaggi
nè pagano il sorriso
cercano da saggi
l’alternativa al paradiso

non oro, né incenso
né pasta, né mirra
ma ricordo dell’immenso
stabilimento per la birra.

Ma quando le pie parole
dei padri Agostiniani
che non sfamano la prole
e non riempiono le mani

gridarono difesa
delle storiche mura
la cui pietra, è offesa
dalla massa nera

così come i signorotti
dei luoghi centrali
infastiditi dai botti
e dagli inni corali

rinunciarono ossequiosi
alla festa pagana
che troppo era vicina
alla chiesa Cristiana

e il bell’evento
di crescita e svago
vien presto spento
con motivo vago

i pochi ostinati
ridotti e feriti
come appestati
sono allontanati

e le tre giornate
a cui si era arrivati,
saranno ricordate
come i bei tempi andati.

Ma c’è certamente
una diversa ragione
ed ora celermente
ne do pronta visione

Noto è, che il valverdese
per abitudine sana
l’acqua sempre prese
dall’antica fontana

E sin dai tempi remoti
ne bevve a sazietà,
tutti erano abituati
a prenderla da là.

Ma solo al giorno d’oggi
dopo tanto esaminata
dopo infiniti saggi,
si capì ch’era inquinata

Sì, proprio quel liquido
da noi tanto decantato
apprendiamo con un brivido
essere così, pure nel passato

quelle strane sostanze
seppur naturali
nelle antiche panze
procuravano dei mali

per ciò che s’apprende
dalle nostre Università
la vista assai scende
della sua capacità

e comparando il risultato
con qualche vecchio campione
si pensa abbia provocato
più di un’allucinazione.

Ecco perché nel 1038
saliti sull’altopiano
il silenzio venne rotto
puntando l’indice della mano

allor che, la popolazione
con Dionisio a testa
lesse la disposizione
delle gru che li sovrasta

in quel tramonto del SOLE
le vere disposizioni
lasciando senza parole
scrissero, M I N C H I O N I!

Luciano Torrisi
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