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Pubblicata il 23/06/2007
Il vecchio seduto sulla seggiola di paglia
tenendo stretto tra le ginocchia un bastone
accarezzando la mano del bambino gli disse

sai ricordo che avevo piu’ o meno la tua eta’
e correvo impaurito tra i campi
mentre nel cielo come grossi avvoltoi
volteggiavano enormi aerei
che dalla pancia aperta lasciavano
cadere come grosse uova le bombe

e tutt’intorno sentivo il boato di fiamme
che si alzavano alte scagliando pietre e detriti

urla di gente ferita e pianti di dolore e paura
seguiti da silenzi di terrore

lamenti di gente che aveva perso parenti amici
la casa ,tutto anche la dignita’

ricordo che nascosto dietro un masso tremando
pregavo che tutto finisse presto
che non ci fossero piu’ guerre.

Ma nonno tu sei stato fortunato la guerra e’ finita
tu ti sei salvato ,ogni tanto mi racconti del tuo passato

ma nonno tu stai piangendo

ed il vecchio asciugandosi la lagrima
no ,non e’ nulla stavo soltanto pensando alla mia preghiera.



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C' è forse cosa più ambita, dei potenti che giocano a far la guerra...? tristezza reale di poeti consci...con affetto, giò

il 24/06/2007 alle 04:26

probabilmente no,grazie Ombra buona domenica

il 24/06/2007 alle 08:58

grazie amico Vincenzo,buona domenica

il 24/06/2007 alle 08:58

"...si preser per mano,e andarono insieme incontro alla sera..."incantata ti abbraccio,Chiara

il 24/06/2007 alle 13:05

quello era guccini a cui mi inchino,grazie Chiara ,ciao

il 24/06/2007 alle 13:55