PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/06/2007
Ho cercato
Invano
Di razionalizzare la passione
Trasmutandola in consapevolezza del Ego
Escludendo il nos.
Ho alimentato, invece,
Un desiderio smisurato e profondo,
Continuo e costante
D’avvertire il tuo modo
Umido, caldo, profumato e intenso
Di manifestarmi il femmineo modo d’amare.
Mi sono tuffato, allora,
Nelle acque cristalline e tiepide
Della tua mente.
Ma mi sono perso in un vortice
Improvviso
Polla sorgiva del tuo lunare subconscio
E mi sono visto
Come t’appaio.
Intreccio di corpi e di anime
Come serpenti nel momento di feconda unione.
Epifenomeno dell’amore?
No.
Elemento necessario
Di un bene infinito
Che, coinvolgendomi,
Mi porta in te
Con la segreta speranza
Di essere riconosciuto
Dal tuo Io
Allo stesso modo.
E, così,
Sarebbe semplicemente
Un amore infinito
Tra due esseri contingenti
Avviluppati in sogno
Fatto
A volte
Di semplici sguardi
O reciprocità di intenti
Di carnali forze in espansione
O di semplici guizzi di ricordi.
E il tempo
Non ci servirebbe più.
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ho perdo un pò di tempo per rileggere la storia e i miti (i mitili a pranzo)
e già il titolo mi ha fatto imparare a far ricerca
poi la poesia è un sussulto di emozioni
tra la voglia e il desiderio spesso involuto ed insoluto di sentimenti unilaterali
trasmigrati in sogni di coppia
il tempo non servirebbe di fronte ad un'amore così
sarebbe riempito ogni attimo...

il 21/06/2007 alle 21:47

naturalmente è "ho perduto un po' di tempo..)

il 21/06/2007 alle 21:48

Naturalmente... ti ringrazio.
Sono "complicato" in questo momento dove vivo solo di ricordi
Grazie e un caro abbraccio
Er

il 21/06/2007 alle 22:19

Dedichi la tua accorata riflessione ad una tematica complessa, riconoscere il senso dell’amore come dono scambievole che si veste di un tutt'uno. Nel contempo ci induci a soffermarci all'ombra dei tuoi ricordi e della tua malinconia.
Un pensiero, mati.

il 21/06/2007 alle 23:25

Cara Mati ha ben compreso il senso di questa mia poesia giocata sull'onda di una riflessione del razionale su un qualcosa che, invece, sfugge allo stesso, come l'amore e come qualunque altro sentimento.
Un sorriso colorato e refrigerante...
Er

il 22/06/2007 alle 07:31

Cara T non so cosa abbia scritto P. Ricoeur sull'amore. Ma la sua filosofia del "Sé come altro" e, quindi, dell'Altro come Sé, mi ha spinto a scrivere questa lirica dove, nel riportarmi a quello che due esseri normali e comuni operano con gesti e pensieri, secondo, appunto, la loro ontologicità immersa nel fenomeno concreo della vita, possano venire a trovarsi nella possibilità di mutarsi, l'uno nell'Altro/a e, così, considerarsi...considerando.
Uno scambio mentale e profondo nel quale riconoscersi, prima di ogni cosa, e riconoscere l'altro. Di tal che chi ama viene amato in modo simile.
E questo gioco, tutto spirituale che si traduce, eventualmente (il ricordo stimola una operazione del genere o... si ha solo quello!) in atii pratici di scambio di affettuosità, esalta l'Essere proiettandolo (con il suo amore) al di là dello spazio e del tempo, categorie fenomenologiche che inchiodano l'uomo alla sua caducità.
Un caro saluto e una buona giornata.
Er

il 22/06/2007 alle 07:37

Prof ,un inchino,sei grande,un salutone

il 22/06/2007 alle 08:56

E tu un caro amico, anche se non ci siamo mai incontrati!
Grazie e buona giornata!
Er

il 22/06/2007 alle 10:00
dck

Concordo concordo
Assolutamente
Concordo
E sei sempre fra i big di qua
Dck

il 22/06/2007 alle 11:05

Grazie e sei sempre molto gentile.
Er

il 22/06/2007 alle 11:07

ogni essere ha la sua concezione dell'Ego e dell'Amore,i filosofi stessi sono discorsi e in mille rivoli diversi tutto mi mischia...
la tua poesia è bella, lascio perdere la filosofia e ascolto il cuore
il sibilo dei serpenti in amore è orrendo,e non sono mai a coppia ma in gruppo un dimenersi a frustate tremendo...meglio lasciarli stare i serpenti
he he he
un sorriso

il 22/06/2007 alle 12:18

Dolce LL i serpenti in Amore sono sul Caduceo di Mercurio!
Non ti dice niete tutto cioò?
Il cuore non sopravvive al cervello.
L'amore "di testa", infatti, non passa mai!
Un abcio
Er

il 22/06/2007 alle 15:39

Si legge con il senso del cuore in mano, quando la ricerca dell'amore desidera quel bene comune senza limiti di tempo per la sua unicità. Mi ha lasciato un bel brivido dentro questa poesia. Un caro saluto nadia

il 22/06/2007 alle 20:26

Un bel commento che mi gratifica.
Una buona serata e grazie.
Un caro saluto anche a Te
Er

il 22/06/2007 alle 21:45

Caro Ernesto,personalmente non ricordo cosa scrivesse Ricoeur sul concetto di amore. Io penso ,che l'amore vada vissuto tra una coppia con grande autenticità senza maschere ,costruire l'unione ogni giorno ,parlandosi,che cosa vuole lei,cosa vuole lui..e nel nome dl sentimento comprendersi,stimarsi,essere fedeli cercando sempre quella complicità che è importante nella coppia.Questo è il mio concetto di amore. Ti abbraccio augurandoti,b.w.e. Dora

il 22/06/2007 alle 22:08

Ma per me che vivo solo da oltre sei anni...Che dirti?
Che apprezzo il tuo commento ma non so cosa sia un affiatamento di coppia. Anzi!
Ricoeur era un filosofo e non un poeta o uno scrittore di amore. In un mio commento ho indicato la via di lettura della lirica.
Ho un concetto osmotico dell'amore che mal si concilia con la perversa natura femminile.
Ho un w.e. di solo lavoro a 40° la mattina e 34° di notte.
Un caro abbraccio
Er

il 22/06/2007 alle 22:19

Tu caro Ernesto, affermi che vivi da solo da oltre sei anni.. ed io che vivo da sola da sempre?..cosa dovrei dire?. convivo benissimo con me stessa..senza lamentazioni varie sulla vita, sull'incapacità di amare degli uomini..in quanto sono inrresponsabili, superficiali ed eterni immaturi.(per questo forse ho cercato la via della libertà)
il lavoro, gli amici,gli hobbys. ,riempiono l'esistenza
e intanto si continua a vivere!...Ti lascio il mio abbraccio di amicizia. Dora

il 23/06/2007 alle 11:16

Che accetto e faccio mio.
Grazie.
Er

il 23/06/2007 alle 16:52