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Pubblicata il 24/06/2002
Giglio:

Fate passi piccoli,
uomo, molto piccoli
piccoli, piccoli, piccoli...

Lento, lento, lento,
é il tuo cammino
ed io non conduco le tartarughe...
ma questa volta...

Sui miei passi
sono tornato
al vostro richiamo
e su preghiera di chi comanda.

Ma io già ero giunto
alla casa di Ermione
sperando di avervi a tergo.

Le ninfe attendono
la vostra venuta
ma non possono guidarvi
e mi hanno mandato indietro
per liberarvi dalla vostra ombra.

Avete amato
il vostro desiderio a lungo navigando in un’ombra nera
ed ora il vostro tempo
si é dimezzato.

Le ninfe muoiono nel Glicine
e voi dovevate aiutarle
per le informazioni di Ermione
sulla donna che sta con Edera.

Invece siete ancora qui
e questo vostro sogno
potrebbe finire in ogni istante
e allora non avreste parlato
con la dama del sonno.

Se il crepuscolo finisse
vaghereste senza aiuto
nei nostri universi più cupi
e certo non trovereste
la dama dagli occhi chiari.

Non conosco la vostra storia
ma le dame dell’ombra
vi vogliono prigioniero
e terranno la donna con loro.

So che noi siamo
un vostro sogno
so che noi esistiamo
solo perché voi due siete qui.

Se volete un mio consiglio
andate e scappate,
pensatela morta,
poiché anche se voi
riusciste a trovarla
lei non saprebbe chi siete.

Stringete tra le dita
il miglior ricordo che avete
e non lasciatelo andare,
poi correte, tornate indietro,
poiché noi non esistiamo più,
neppure lei, io lo so.

Riattraversate lo specchio,
tornate alla vostra realtà,
avrete vita per lunghi anni,
Ermione stessa lo permetterà.

Basta, partiamo,
seguitemi e poi deciderete
se abbandonare la vostra vita
o lasciare la vostra anima.
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