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Pubblicata il 18/06/2007
Pensa a come esagerare
per riflettere su di un gesto
una luce d'avorio splendore
a come rendere un perverso coinvolgimento mentale
un avvolgente scandaloso amore
fatto di ore proibite per chi ci è accanto
e, per chi accanto ... non c'è più.
Uno studio pazzoide e morboso
condotto su librerie riempite da scatole giocattolo
frequentate per perdere le ore del giorno
per non vederle neppure fuggire via, dalle nostre vite.
Abbassa e fai scivolare sulle scrivanie vuote
i tessuti di rivestimento delle vergogne.
Abbassa e fai scivolare sulle superfici del corpo
i tuoi desideri di amante confuso,
scacciato dai paradisi delle abitudini mortali,
abbandonato in incastri perfetti,
in sospiri rosso fuoco, vaporizzati
su lenzuola di una luce d'avorio splendore.
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Tutta la lirica si condensa negli ultimi due versi.
E poteva essere, semplicemente, così.
"In sospiri rosso fuoco, vaporizzati
su lenzuola di una luce d'avorio splendore."
Per soli questi versi... il massimo.
N.

il 18/06/2007 alle 19:18

Un saluto N., grazie per aver definito "il massimo" i miei ultimi versi.

il 18/06/2007 alle 20:21

Concordo, gli ultimi versi sono uno splendore, ma il resto non sta a questo livello. Voto 4.

Rosanna

il 26/06/2007 alle 05:40