Hai espresso perfettamente quella maledetta insonnia che a lungo andare crea penieri strani e paranoie incredibili...è chiaro che poi subentra anche la noia mettendoci direttamente a ko...
bella..
sbastos
Non sono un'amante del versicolo, ma qui l'hai usato ad hoc! Giova a scandire il ritmo di quella che è una poesia da insonnia da pensatore incallito, ma una sola cosa: va bene la spontanea cascata di parole, però una cosa sarebbe da evitare assolutamente:
passi anche (chiudendo un occhio) la "e" congiunzione a chiudere un verso (per me ha più senso portarla a capo-verso), ma mai, dico mai spezzare il verso con "il", o altri articoli, o preposizioni semplici o composte..., mi riferisco a questi versi:
sacrificale *in*
onore *della *
che chiusi *si*
io sono *le*
budella *che si*
io sono *il*
Sono d'intralcio alla musicalità, perché alla fine di ogni riga c'è sempre una pur brevissima "pausa di respiro" e ciò non corrisponde con l'unità di senso di questi versi che per un attimo leggiamo isolatamente;
con ciò non dico che ogni riga dovrebbe racchiudere un'unità di senso, anzi, ciò viene meno con l'abile uso dell'eniambement...
Sono piccolezze che contribuiscono all'insieme armonico, e te le faccio notare perché riconosco un'abilità che sicuramente hai alle spalle, mi sembri una mano dall'esperienza consolidata, o sbaglio?
Cmq ti vada il mio 5 e buonanotte.
Rosanna