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Pubblicata il 08/06/2007
Non v’è nulla in quest’aria battona
che parla del timido parco di notte
Le luci appena scoscese tra ombre e deliri
riflettono ampi sospiri e mute s’accendono
ai primi raggi del buio
E noi là ad attendere, braci e falò
il passeggio scontento di uomini
e donne che sognano vite diverse
Adesso che l’inverno è passato
lei finge d’amare l’autunno e
cantando, cicala verdastra, si spoglia
Le lucciole tornano al prato
ma nulla del loro splendore si nota
soltanto una flebile coda lampeggia
ogni tanto
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bè io per essere lucciola..
avrei bisogno di una torre faro...

il 08/06/2007 alle 22:21