Rotola stanco d’inerzia
il sasso sul selciato
rifugge con rapida perizia
il giovane che l’ha lanciato
tocca giusto giusto
a corsa terminata
l’anfibio assai robusto
d’una guardia armata
ch’alza l’arma e spara
al piccolo obiettivo
ed inizia allor la gara
per rimanere vivo
vola o piombo vola
a forma di stellina
tra i muri e le lenzuola
ancora s’avvicina
corri corri, scappa
giovane ferito
la vita sol ti scippa
il resto è già finito
la tua casa è ormai selciato
i tuoi fratelli in cielo
tuo padre s’è immolato
tua madre bagna il velo
e grida senza voce
tra lacrime bianche e rosse
per avere accompagnato
a tutti nelle fosse
ma corri, dai ragazzo
ti devi superare
corri come un razzo
devi ancora procreare
forse è nel futuro
se avrai ancor pazienza
se avrai tenuto duro
che godrà la discendenza
ma un tonfo sordo frena
e l’angolo agognato
si blocca in una scena
ove di rosso s’è bagnato
e quando lentamente
l’angolo è già svanito
l’orecchio ancora sente
tra i ruderi un vagito.
Luciano Torrisi