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Pubblicata il 05/06/2007
Rotola stanco d’inerzia
il sasso sul selciato
rifugge con rapida perizia
il giovane che l’ha lanciato

tocca giusto giusto
a corsa terminata
l’anfibio assai robusto
d’una guardia armata

ch’alza l’arma e spara
al piccolo obiettivo
ed inizia allor la gara
per rimanere vivo

vola o piombo vola
a forma di stellina
tra i muri e le lenzuola
ancora s’avvicina

corri corri, scappa
giovane ferito
la vita sol ti scippa
il resto è già finito

la tua casa è ormai selciato
i tuoi fratelli in cielo
tuo padre s’è immolato
tua madre bagna il velo

e grida senza voce
tra lacrime bianche e rosse
per avere accompagnato
a tutti nelle fosse

ma corri, dai ragazzo
ti devi superare
corri come un razzo
devi ancora procreare

forse è nel futuro
se avrai ancor pazienza
se avrai tenuto duro
che godrà la discendenza

ma un tonfo sordo frena
e l’angolo agognato
si blocca in una scena
ove di rosso s’è bagnato

e quando lentamente
l’angolo è già svanito
l’orecchio ancora sente
tra i ruderi un vagito.

Luciano Torrisi


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...tra i ruderi un vagito...straordinaria!...un saluto,Chiara

il 06/06/2007 alle 02:28