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Pubblicata il 21/06/2002
Lontano, oltre gli orizzonti,
so che mi guardi e tendi la mano,
filo mai spezzato e un arrivederci
detto sottovoce in una notte d'estate.
Per me che allora non capivo,
uscendo verso le stelle,
gli occhi pieni di lacrime,
e negli orecchi il tuo affanoso respiro.
in quel buio incontrai lei,
invitabile appuntamento umano.
Silenzio, gelido, avvolgente,
irreversibile, penetrante come
lama di acciaio, mi lacerò l'animo
lasciandomi ancora respirare,
mentre strappò il tuo ultimo sospiro.
E piano la luce riapparve forte ad est,
in un giorno che di nuovo inizia,
e colora la memoria di un ieri diverso.
Lontano, oltre gli orizzonti,
so che ancora mi guardi nè mai finirai
fino a quel giorno che tu già sai...
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