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Pubblicata il 03/06/2007
E’ in quest’aria vibrante
che turbinano i miei pensieri,
ululati di silenzio,
presente e passato intrecciati nel vento...
Lentamente,
scivola sulle labbra
questa liquida via di fuga
e il mio corpo aspetta
l’abbraccio violento di un errante grigiore...
No, le tele di ragno
non sopravviveranno a questa pioggia,
forse neanche il tempo che scorre
sarà padrone di queste ombre,
dei loro cuori vuoti
che ora raccolgono acqua e libertà...
Sarò ancora pronto
ad aprire gli occhi su un sereno disincanto?
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Si, hai ragione Anna, sono fragilissime ma talvolta ci sembrano tenaci ed invincibili..
Per fortuna però basta il fresco bacio di un po' di pioggia o la cavalcata furiosa di una poesia a restituirci un po' di coraggio.
Un caro saluto.

FABRIZIO

il 03/06/2007 alle 22:27