Grazie dell'apprezzamento, cmq non è affatto un senso di solitudine che volevo esprimere, ma un meccanismo psicologico universale (uno dei tanti). La spiegazione di entrambe le strofe sta in "ancheseperché sono solo".
Ti spiego. Mi hai chiesto ieri a cosa corrrisponda nella seconda strofa l'ambiente desolato e notturno della prima strofa. Come se ci si trova di notte in un ambiente desolato può capitare che ad ogni rumore che si sente si tema l'appressarsi di gente malintenzionata, così se i nostri rapporti con gli altri sono caratterizzati dal porre delle barriere da parte nostra (e quindi da un certo autoisolamento), con buona probabilità ci accadrà di essere prevenuti nei loro confronti e di vedere in ogni loro comportamento un certo astio nei nostri confronti.
e infatti trovo molto interessanti le riflessioni del novecento sul linguaggio, che non è in grado di rappresentare la realtà con i suoi modi tradizionali e forse neanche con parole inventate come le mie è possibile rappresentare un moto interiore
grazie cmq
I would never thought that even an english answered to me. My poetry is something somilar to a psychological analysis -you're right- but it is also a reflection about our sensorial experiences: can the language express a sensorial experience? Moreover, when you are afraid, surely the fear isn't your only one interior mood: at the same time you could be more or less sad, or afraid of something, etc.
Thank you for your comment
si, sono proprio i temi di cui parli a stare alla base della mia riflessione. Grazie dell'interessamento alla mia poesia. Sono davvero sorpreso dal numero di commenti e visitatori, dal momento che la mia poesia non è di semplice comprensione e inoltre si tratta di una lingua che non è certo quella usata quotidianamente; pensavo che su internet ci fosse solo gente distratta invece mi sto ricredendo, anche grazie a te.