PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/06/2007
Canta o gallo, canta!
che c’è Chi ti precede
passione tanta e grinta
al dover concede

Prima che il sole nasca
fronte alta e in sù il mento
mai le mani in tasca
Esso è già in movimento

E’ lì dall’alba
e al suo posto e combatte
raso di barba
col cuore che batte

Viene il cliente
e col buon’umore
riceve la gente
a tutte l’ore

Pronto all’occasione
e senza chinar la china
fiero, dietro al suo bancone
nulla spezza la sua schiena

Che sia il caldo infernale
dietro la macchina del caffè
o sia il freddo madornale
del ghiaccio per il the

Con alta fede
cuor leggero e coraggio
al lavor, non cede
e al riposo, un’assaggio

Minima lode lascio
a quest’uomo onesto
mirabile come il fascio
che sempre porta desto

Distribuir buon gusto
è il suo piacer
sudar il danaro giusto
è il suo dover
Come un’equilibrista
lo vediamo al mattino
il nostro BARISTA
dinanzi un caffè o un cappuccino!

Luciano Torrisi.
Dedicata ad un barista fascista di mia conoscenza.
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bello il fatto di dedicare una poesia ad un barista , lavoratore come tanti che non si risparmia in fatica ogni giorno per compiere con dovere e professionalità il suo compito , ma spiegami la necessità di rimarcare il suo colore politico , io pur essendo pubblicamente della stessa corrente , conosco persone dell'altra sponda che ogni giorno per non dire ogni notte adempiono al loro dovere lavorativo con lo stesso impegno e sacrificio. quindi non vedo perchè in una poesia specialmente si debba dare un marchio politico. scusa per il mio intervento ma amo dire quello che penso , per il resto la poesia è apprezzabile. ciao veronica.

il 01/06/2007 alle 15:32

faccio quel lavoro da così tanto tempo...al mattino o a notte fonda...a volte sembra che nessuno si accorga di noi..certo che però non son fascista,stacanovista forse,ma per amore dei miei avventori..un saluto,Chiara

il 01/06/2007 alle 20:30

Poco apprezzabile secondo me è la tua di dichiarazione politica, secondo me il poeta, seppur non può evitare di essere interpretato politicamente ha il dovere di nascondere il proprio orientamento per non permettere facili strumentalizzazioni delle proprie opere. É vero che sarebbe bastato leggere la poesia per capirne il credo, di quel barista, ma non ho assolutamente inteso scrivere che i baristi sono tutti fascisti, nè che essere fascista possa essere considerato un insulto, ho solo precisato che quel barista è fascista e ne va fiero. É chiaro che a te ed a discri è bastato leggere "una certa frase" per far scattare una serie di collegamenti interiori che vi hanno portato a leggere quello che non ho scritto. Questa purtroppo è psicologia e io non ne sono avvezzo. Grazie comunque per l’apprezzabile. Ciao, Luciano.

il 04/06/2007 alle 11:14