(è 4 anni fa….)
sono lunghi rami d’inverno
le lacrime di un volto ora sempre spento
(solo domande)
un clandestino vaga per se stesso
tra la nebbia di figure dimenticando il tempo
(nessuna via)
la sua ombra è, di lui, più presente e viva
il suo passato base e rivoluzione della sua vita
(tanto buio)
ma sa che la gioia arriva
quando sembra che il dolore ormai l’abbia uccisa
voglio trovare, voglio estirpare
quella freccia che fa mi fa sanguinare
voglio sfondare queste schiere di nebbia
(per poter ricominciare)
voglio trovare, voglio estirpare
quella freccia che mi fa sanguinare
voglio arrivare a vedere il mio volto,
la stella da cui nascerò
sono secchi rami d’inverno
le sbarre della cella che ora sto aprendo
(avevo freddo)
e alimentando questa unica fiamma
piombata dal Cielo come fosse manna
(avevo fame)
ricordando ora mi sembra pazzesco
gridare per quel dolore così intenso
(ero ferito)
cammino tra focolari e catacombe
di oblii mai svelati, citati solo al vento
voglio trovare, voglio estirpare
quella freccia che fa mi fa sanguinare
voglio sfondare queste schiere di nebbia
(per poter ricominciare)
voglio trovare, voglio estirpare
quella freccia che mi fa sanguinare
voglio arrivare a vedere il mio volto,
la stella da cui nascerò
da qualche parte troverò il mio nome
la punta della freccia conficcata nel cuore,
che continua a sgorgare cercando di fuggire
e ridarò linfa a quel prato rinsecchito da rimorsi
lapidato da piogge e pianto da alberi spogli
voglio trovare, voglio estirpare
quella freccia che fa mi fa sanguinare
voglio sfondare queste schiere di nebbia
(per poter ricominciare)
voglio trovare, voglio estirpare
quella freccia che mi fa sanguinare
voglio arrivare a vedere il mio volto,
la stella da cui nascerò
Voglio trovare, voglio abitare la stella da cui nascerò
Voglio trovare, voglio abitare la stella da cui nascerò
la stella da cui nascerò
PS: ispirata e "adattata" dalla canzone dei Linkin Park "Somewhere I Belong"