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Pubblicata il 30/05/2007


Nubi frettolose
transitano sul mio capo,
solo io sono qui inchiodata
con lo sguardo nei tuoi cieli
in attesa delle perle
che usciranno dalla Tua voce,
o mio Dio.

Mendìca,
sto alla Tua porta
raccogliendo le briciole
che lasciano cadere
i Tuoi Angeli
quando siedono alle tavole imbandite
dei Tuoi cieli.

Con le orecchie assordate
dai rumori del mondo,
sono qui, nei Tuoi atrii,
per carpire le melodie
che i Cherubini, con le loro arpe,
tessono intorno ai Tuoi piedi,
o mio Dio.

Con gli occhi appannati
e fumiganti di tutti i neon del mondo
tendo il mio viso
alla soglia della Tua stanza,
mio Signore,
per farmi sfiorare
dal Tuo arcobaleno di luce immortale.

Con le mani colme di vento,
mi attardo nei Tuoi saloni,
perché Tu, mosso a pietà
della mia miseria
faccia cadere nelle mie mani vuote
il Tuo talento d'amore.
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mi onori della tua attenzione,Lambert,grazie

il 30/05/2007 alle 07:01

bella questa preghiera, mi consola sapere che
si parla di trascendentale in questi tempi d'aridità spirituale e secolarizzazione, ma forse siamo soltanto noi degli 'anta che ci soffermiamo su quel Dio così lontano e dimenticato...un salutone...gianni vivian

il 30/05/2007 alle 10:01

sei sempre gentile vincenzo, grazie

De amor

il 30/05/2007 alle 14:15

"quel Dio lontano e dimenticato" da noi, certo..

ciao Gianni, un caro saluto. deamor

il 30/05/2007 alle 14:17

grazie, sei sempre tanto gentile. deamor

il 30/05/2007 alle 14:19