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Pubblicata il 29/05/2007
Vita fammi di nuovo volare
verso il paese dell'Amore.

Là c'erano i nostri semplici campi
dove si coglievano viole selvatiche
e girasoli ubriachi di luce,
stelle che si facevano cogliere
nella notte di san Lorenzo,
selenico argento che scendeva
sui nostri sogni avvolti di promesse
e nella mani monete d'oro
per comperare momenti di felicità.

Là c'erano le nostre povere cose
di bambole di pezza, di calze appese
al camino, di fiabe dove tutti vissero
felici e contenti, di nenie sussurrate
ai piedi della culla, di labbra di ciliegie,
d'acqua fresca bevuta sotto la fontana,
di promesse scritte sulla scorza
del pioppo, del primo bacio che ci faceva
volare come aquile vicine al sole.

Vita perchè non mi fai più volare,
stanca rondine che ha paura di buttarsi,
d'ali d'Icaro sciolte troppo vicine
al fuoco del Dolore, di nidi vuoti dove
non ritornerà più nessuno
con un vecchio Amore che piano piano
si fa sera.
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