PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/05/2007
Senza tanto pregare
chi ha altro da fare,
in ginocchio davanti al cielo
chiedo
se da lassù ancora qualcuno
mi ascolta
adesso che sono solo al buio.

Vorrei tanto sapere
chi ha spento quella danza di candele
accese
che mi bruciava il sangue nelle vene.

Giro a piedi a lati delle strade
senza scarpe,
senza sapere cosa cerco
e mi perdo
su freddi marciapiedi
dove l’unica forma di vita è la morte.

L’acqua che cade ad un paio di chilometri
dicono che si chiami pioggia
e non subito ma presto bagnerà anche noi.

Scusa se non capisco o non ascolto quel che mi dici
ma già mette le radici
quel che ho seminato nel corpo di una ragazza
all’alba di un’estate fa,
ricordo che ero bagnato ma non avevo freddo.

L’aria che ruba i palloncini dei bambini per buttarli in cielo
dicono che si chiami vento
e non subito ma presto...

Metti un fuoco che brucia senza far fumo,
metti che quel fuoco si chiami sangue
e con una lametta in mano davanti allo specchio
pensi ancora al passato che mi ha bruciato
...ancora un minuto!
l’ultimo.
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