Ogni settimana
è sempre la stessa settimana.
Tensione e buoni propositi di miglioramento
lotta e fatica per una purificazione interiore.
E anche oggi tutto è andato bene,
e anche martedì ci sono riuscito,
ma sì, mercoledì uno strappo alla regola
me lo posso anche concedere,
giuro, solo una birretta per sentire il sapore
in fondo non è male, e poi cosa vuoi che sia
giovedì di nuovo in riga,
faccio il mio dovere e vado a dormire soddisfatto.
Questo finesettimana ho tempo per i progetti che ho in cantiere,
sono lì da tempo, sono belli e valgono
sono certo di essere in grado di portarli a termine…
Finirò di lavorare e poi all’opera.
Squilla il telefono o lo faccio squillare io,
Che fai? Che faccio? Che si fa?
Si vaga nel mare neoamniotico veleggiando verso i lidi del bicchiere
che circolari ti rimbalzano veloci in un turbinio di cazzate dette col sorriso
(togliersi dal viso quell’aria di sfida strafottente.
Ripeto.
Togliersi dal viso quell’aria di sfida strafottente).
E anche venerdì è finito, o forse era già sabato?
La macchina c’è ancora, il cellulare l’ho sul comodino
Il portafoglio è ancora qui, nei pantaloni semivuoto,
ok, per oggi non sono autorizzato a deprimermi.
Domenica di maggio.
Uguale a quelle di febbraio,
solo un po’ più calda.