PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 13/05/2007
Unico,
ti distingui
in un mare di poeti
blasfemi e immusoniti,
levi alto il baluardo
del tuo nome
a sancire conflittuali
appartenenze


abbandonando
il gioco dell'inerzia
sottendi al verso
ulteriori significanze
e sulla pagina bianca
lo disciplini
per asservirlo al tuo
pensiero
immaginifico.


Tu domi l'assunto
come l'orafo
il metallo,
come il giocoliere
quando carpisce
meraviglie
dagli occhi
degli astanti.

E di te, uomo, cosa dire?
Si può, forse, fermare
sulla tela,
l'immagine del vento
quando rincorre greggi
di nuvole?

Si può, forse, fermare
la fioritura del glicine
sui muri?

O, l'onda, quando lievita
al soffio del maestrale?


Ti connota
il gesto amico
che non si concede
soste, nel donare,
mobile, la tua mente,
come il vento
che ristrette planimetrie
domiciliari
non comprimono.

Erompe, in zampilli
di geyser il tuo pensiero
e trasvoli
incolmabili distanze,
come fanno i gabbiani
quando anelano cieli.

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