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Pubblicata il 17/06/2002
Sono sola,
innocente e perversa la notte mi chiama con sé.
Ho freddo,
ma mi spoglio nel gelo per provare dolore in silenzio.
Brividi sulla pelle, ghiaccio che mi penetra,
vedo la mia vita in un attimo.
E’ passato un secolo oppure un secondo,
non lo so.
Ma è questo che sono.
Poi mi copro di panni pesanti
e scaldandomi sento i miei sensi comprimermi.
Il mio corpo grida e si dimena
e nel calore mi sento più bella e più sola.

Ho caldo,
ma mi copro nell’afa
per provare dolore in silenzio.
Sudore che mi avvolge, mi prude ovunque,
quasi impazzisco e dispero.
Il mio corpo emette un urlo straziante
sono al limite del mio sopportare.
E’ passato un secolo oppure un secondo,
non lo so.
Ma è questo che voglio.

Allora mi spoglio velocemente di tutto
e corro così tra la gente.
Chi mi guarda mi vede pazza e incosciente perché nuda rido piangendo.
Ma ho ritrovato chi sono, e sento ogni cosa di nuovo.
Sono in pace con l’altra me stessa
e profondamente
godo.

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