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Pubblicata il 29/04/2007
Squincia, baciami le pile e stai in campana
ho visto come punti quel pischello

ha un Harley Davidson che romba giù di brutto

Ma rasta è di capello, di moda control-sballa
coi jeans bassi e l’ombelico arrosto, è come te

Out di testa, come uno spino, con la cresta
che brucia canne all’erbe profumate

Tra un punto al labbro e il naso perforato
uno sul lobo e l’altro nel palato

e sulla lingua un goccio di metallo
che quando baci mi stendi underground

Sento la bocca dolce d’erba clinica
non è cicoria e ben che meno, decotto agli spinaci

è un raschio bianco che penetra il cervello
una sniffata che condurrà al macello

Quello di mucche smunte, tagliate per metà
un crack al motore e un sussulto.
Sbanda
quel corpo diroccato da vino e birre

Dai, monta su che ci facciamo un giro
andremo incontro al botto del destino
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un linguaggio dissacrante. al passo con i tempi,
che si lascia leggere con gusto, descrizioni accurate..bravo pirro ci vuole un testo così spumeggiante, un fuoco d'artificio...ciao...continua
a tenere gli spiriti allegri...saluti...gianni vivian

il 29/04/2007 alle 13:33

Gergo ultramoderno per descrivere atteggiamenti di sfida alla vita.
Sarebbe meglio un botto di profumi e di colori!
Sereno pomeriggio, magari all'antica, mati.

il 29/04/2007 alle 16:41

più che dissacrante..
comune a molti giovani
ma è una semplice "imitazione" comportamentale
del quotidiano non comune
grazie

il 29/04/2007 alle 22:17

d'accordo con te
profumo di ..zagara e fiori freschi
uniti ai colori di un fresco prato
magari tra una piscina e..un ristorante!

il 29/04/2007 alle 22:19

questa è una vecchia poesia mai pubblicatra
che avevo dentro la penna USB
dimenticata lì..
per la serie : non fatevi del male

il 29/04/2007 alle 22:43