Passi insicuri e tremanti
in stanze pregne di offese infamanti
occhi impauriti da scritti bugiardi
implorano giustizie mai rese da mura avare d’amore
che nutrendosi di linfa vitale
risucchiano sogni d’innocenti reclusi
scacchi di mollica rafferma
per ingannare un tempo eternamente in ritardo
inattese violenze in notti già deprimenti
suicidano i tenui barlumi speranti
di esistenze troncate da verità occultate
danzanti menzogne su sorrisi blasfemi
calpestano lodi in inferni terreni
ove con diabolici ghigni di risonanti risate
meschini esseri godono dell’altrui dolore
insani concetti di mediocri opinioni
decidono i destini degli animi migliori
che già violentati nella verginità dei loro pensieri
errano sbandanti in ingiuste carcerazioni
rapaci demoni ordiscono oscure congiure
allontanando il tuo vivere da leggi decantate
ma poco rispettate
di chi si fregia con gretta immodestia
di essere paladino tra i giusti
Sfuggendo a una realtà che niente elargisce
se non abbondanti elemosine di infamie gratuite
vorrei ritrovarmi in un abbraccio sincero
che nulla nasconde in sè
se non un amore vero