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Pubblicata il 26/04/2007
Passi insicuri e tremanti
in stanze pregne di offese infamanti

occhi impauriti da scritti bugiardi
implorano giustizie mai rese da mura avare d’amore
che nutrendosi di linfa vitale
risucchiano sogni d’innocenti reclusi

scacchi di mollica rafferma
per ingannare un tempo eternamente in ritardo

inattese violenze in notti già deprimenti
suicidano i tenui barlumi speranti
di esistenze troncate da verità occultate

danzanti menzogne su sorrisi blasfemi
calpestano lodi in inferni terreni
ove con diabolici ghigni di risonanti risate
meschini esseri godono dell’altrui dolore

insani concetti di mediocri opinioni
decidono i destini degli animi migliori
che già violentati nella verginità dei loro pensieri
errano sbandanti in ingiuste carcerazioni

rapaci demoni ordiscono oscure congiure
allontanando il tuo vivere da leggi decantate
ma poco rispettate
di chi si fregia con gretta immodestia
di essere paladino tra i giusti

Sfuggendo a una realtà che niente elargisce
se non abbondanti elemosine di infamie gratuite
vorrei ritrovarmi in un abbraccio sincero

che nulla nasconde in sè
se non un amore vero
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questa poesia è passata inosservata, vedo, data la totale assenza dei commenti.
è di una bellezza struggente, davvero, caro mio julian, sono versi tristemente belli e veri...
Un caloroso abbraccio,
Nicla

il 12/05/2007 alle 11:21