PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 25/04/2007
Un profumo. Un sapore. Un colore.
Il viso mio che si perde
nei suoi capelli.
E’ un lampo lungo la mia schiena dura,
e tutto quel che gira attorno,
diventa inutile...come
un alito di vita,
lei,
tra tanti sospiri.

E per un momento,
il bianco ha legato col nero.

Ma il dolore sentito, e l’acido passato
hanno spezzato, la tavolozza del pittore,
a metà.
Eppur non riusce
a smetter di dipingere…

Nulla, di quel che è stato
Rende piacere al cuore.
Eppur solo dolci piume, vedo,
Pelle morbida
E parole di miele.

Nulla, di quel che è ora,
Rende sazio il sentimento
di quel che poco fa
è stato.

Eppur nell’astio, che non c’è,
sento il bisogno di
non perderla.

Un volere d’altri tempi,
di qualcosa che un nome definito
non c’è l’ha.
E’ come
Sangue per le mie vene,
quel bisogno innato,
d’averla affianco
anche se giusto non è.

Ma pensandoci bene,
cos’è veramente giusto?

Il tramonto all’orizzonte,
è soltanto un crepuscolo abbagliato.
L’alba che non c’è stata,
non riesce a spegnersi.
Forse non verrà mai.
La notte su di te.
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