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Pubblicata il 24/04/2007
Dietro un finestrino
opaco d’impronte
di un treno ormai indifferente,
sedevo assorta,
anzi, avvolta
da un mare di pensieri
ora cupi, ora leggeri,
a volte insolenti,
ricordi dolenti
tra parole sospirate
senza voce, tra i denti.

Ma ecco, d’un tratto…
qualcosa mi distoglie,
anzi mi coglie
di gioiosa sorpresa.

Mari di girasoli
sulla terra si ergevano compatti,
l’uno accanto all’altro,
vicinissimi, si toccavano
quasi tenendosi per mano
col capo rivolto
verso la sorgente della luce.

Ed erano di un giallo solare…
Uniforme,
come aureole di santi
in un verde paradiso.
E allora diressi
Il mio sguardo verso essi,
e tutti i pensieri,
quelli rosa e quelli neri,
tutti, tutti annegarono, anzi,
si tuffarono,
tra le onde immote
di quel mare giallo,
come luce sfuggita
dall’uscio socchiuso del Paradiso.

Adesso nei miei occhi
s’intuisce soltanto il sorriso!
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molto bella hai strappato un sorriso anche a me,brava,ciao

il 24/04/2007 alle 15:52

ciao Igress, è un pò vecchiotta, ma riesce ancora ad affascinare, questa veduta di girasoli che scrissi nell'88 tornando a casa da Cecina.

Deamor

il 24/04/2007 alle 16:49

Un mare giallo che si protende verso il cielo è un'immagine di grande intensità, regala gioia e tanta serenità.
Un saluto, mati.

il 24/04/2007 alle 17:23

giovedi la leggerò durante un incontro poetico,te la dedico, mati, ciao

deamor

il 24/04/2007 alle 22:01

Anche a me i campi di girasole danno sensazioni particolari.
Sono davvero un mare, una distesa che sembra infinita.
Io abito a Trieste e qui non abbiamo di questi spettacoli, ma, girando le nostre belle regioni, la prima volta che mi sono imbattuto in una scena così, mi è rimasto impresso nella memoria.
Bellissimo
Grazie Fabio

il 07/05/2009 alle 19:08