Lo sai che per il tuo Amore
sarei capace di vivere anche
senza il pianto della rugiada,
senza il suono del cembalo del vento
che percuote i tronchi degli svettanti abeti.
Potrei anche vivere senza il profumo
del grappolo di tuberosa che inebria.
Potrei liberare dalle catene lo scorrere
del rivo prigioniero e farlo ubriacare
tra zolle assetate che anelano margherite,
tagliare le ali ai miei poveri versi
e farne usignoli prigionieri,
bruciare le mie presunzioni sull'ara
dell'illusione e lasciare che faville
di promesse, gocce salate di rifiuto
si mischiano per farne sacrifici graditi
ad Erato e Calliope.
Lo sai
per il tuo Amore potrei rubare squame
di quarzo, tessere di mosaici alle vanesse
e con quei colori poggiarmi sul tuo pistillo
poi salire lassù per strappare la veste
argentata alla luna per avvolgerti tutta,
incatenare desideri catturando a volo
lacrime di san Lorenzo, dei tuoi sospiri
prima ne farò colombe, poi Pleiadi
che si rincorrono nella costellazione.
Potrei non bere più ambrosia e nettare
ma tu lo sai che la mia Anima, il mio essere
hanno bisogno per vivere di questo sentimento
sorgente d'acqua pura che sgorga dal tuo cuore,
ora chiudo dolcemente le pagine del Libro
dell'Amore, dentro ci metto come segnalibro
un bocciolo di rosa, le tue promesse vergate
con l'oro dell'abbandono,
aspetterò soltanto fino a domani per riaprirlo
assieme a tutti i nostri tesori.