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Pubblicata il 19/04/2007
DANCE OF DEATH




...poi lei mi chiese
-dopo che si era un po’ parlato-
con quel filo di voce fisso
che sembrava un trapano rallentato
e lo ripetè
con una bocca a stantuffo di fiato
fumato…
a tratti sconfitta, sclerotizzata

mi dice:

“Hai visto la morte che balla?”

da sotto al letto
che strachiama spuntano ciabatte sfatte
dalla bocca seccaoscena
-sembra abbiano fame-
E
indipendentemente si mettono
il minuetto a dondolare.


“ma l’hai sentita tu, -prima- la morte cantare?”

dalla finestra a sbarre chiuse,entra
lamentoso, l’uggiolio di un cane
e gela il sangue a sbattere contro le tempie
storte
e gli zigomi si sollevano
intenti come sono ad origliare.

Sì.

Era lei a cantare
col seno che le si apriva e ci spuntava
il mare e
dalle nubi candide-che da lì
non si potevano toccare-
una pioggia di singhiozzi
a filastrocca
-smunta e raggrinzita,tutta-
piantò le gambe larghe, fisse come
se non se ne volesse più andare.



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ti verrò a pescare dove sei, appena posso ci sentiamo, mi mancano le nostre risate

grazie dell'apprezzamento,è nata da un'incontro casuale in ospedale con una malata terminale di cancro ai polmoni,era sola ,sembrava abbandonata, mi fermai per parlare..e parlammo della "signora" cercai di consolarla...
la sento tantissimo questa poesia,
sì infondo si apre alla speranza

smackkkk stellassa

il 19/04/2007 alle 18:21

Allora esiste ancora la poesia....

il 19/04/2007 alle 18:22

è una grande parola quella che mi hai detto...per me che ne faccio ragione di vita!

un sorriso

il 19/04/2007 alle 18:25

Incantato, come sempre...

Mi sono ritrovato catapultato in una stanza d'ospedale e l'angoscia era forte. Questo deve fare una poesia, non riparmiare nessuna emozione.

Besito
Francescodellaluna

il 19/04/2007 alle 18:27

sai Francesco, per esprimerla la'emozione,devi sentirti attanagliare forte forte,ed allora anche tu riesci a trasmetterla
non ti nego che ho pianto scrivendola pensando a tutte le sofferenze di persone sole difronte alla morte

un caro ed affettuoso saluto

il 19/04/2007 alle 18:30

...e quei tacchi di ghiaggio
mi si piantarono in viso
e mi chiesi:
forse lei vuole gli occhi rubarmi
e delle mie lacrime farne stelle
da collocare in quel mare fiorito
.....
un inchino
Cesare

il 19/04/2007 alle 19:46

eccezionale Lu,bravissima

il 19/04/2007 alle 20:13

forse la morte è una fanciulla azzurra che coglie le anime per farne fiori del suo immenso prato...

leggendo le tue poetiche parola la morte si può cambiare in angeliche visioni

grazie

:-)))

il 19/04/2007 alle 21:02

molto gentile,Andrea...grazie

buona serata

il 19/04/2007 alle 21:04

E' la poesia ad adottare la tua anima, a donarti le chiavi per aprire la porta alle emozioni e a farci commuovere.
Un abbraccio tenerissimo, mati.

il 19/04/2007 alle 22:51