ti verrò a pescare dove sei, appena posso ci sentiamo, mi mancano le nostre risate
grazie dell'apprezzamento,è nata da un'incontro casuale in ospedale con una malata terminale di cancro ai polmoni,era sola ,sembrava abbandonata, mi fermai per parlare..e parlammo della "signora" cercai di consolarla...
la sento tantissimo questa poesia,
sì infondo si apre alla speranza
smackkkk stellassa
è una grande parola quella che mi hai detto...per me che ne faccio ragione di vita!
un sorriso
Incantato, come sempre...
Mi sono ritrovato catapultato in una stanza d'ospedale e l'angoscia era forte. Questo deve fare una poesia, non riparmiare nessuna emozione.
Besito
Francescodellaluna
sai Francesco, per esprimerla la'emozione,devi sentirti attanagliare forte forte,ed allora anche tu riesci a trasmetterla
non ti nego che ho pianto scrivendola pensando a tutte le sofferenze di persone sole difronte alla morte
un caro ed affettuoso saluto
lù
...e quei tacchi di ghiaggio
mi si piantarono in viso
e mi chiesi:
forse lei vuole gli occhi rubarmi
e delle mie lacrime farne stelle
da collocare in quel mare fiorito
.....
un inchino
Cesare
forse la morte è una fanciulla azzurra che coglie le anime per farne fiori del suo immenso prato...
leggendo le tue poetiche parola la morte si può cambiare in angeliche visioni
grazie
:-)))
E' la poesia ad adottare la tua anima, a donarti le chiavi per aprire la porta alle emozioni e a farci commuovere.
Un abbraccio tenerissimo, mati.