PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/04/2007
Sarebbe stato il nome tuo Fiorenza
Elsabetta oppure Anna Maria.
Riccioli biondi o due treccine brune
ed un colletto bianco come il mio.

Tu mi avresti prestato gli acquerelli
io la matita e l’album da disegno.
I compiti li avremmo fatti a turno
senza dirlo a nessuno, in gran segreto.

Quando tu fossi andata alla lavagna
e ti fossi trovata in imbarazzo
ti avrei sorriso per incoraggiarti
e sarei stata in imbarazzo anch’io.

Avremmo bisticciato qualche volta
(sai quei bisticci futili di scuola)
ti avrei tenuto il broncio e per mezz’ora
non avremmo scambiato una parola.

Ci saremmo incontrate tempo dopo
a raccontarci delle nostre vite,
sarebbe stato a una “cena di classe”
posti vicini ancora come a scuola

Conoscerti sarebbe stato bello
ma in fondo ognuno segue il suo destino:
tu fosti diligente, io monella,
all’appello ho mancato sempre io.

(*alla compagna di banco che non ho mai avuto.)

Dona Flor
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Riesci a trasfondere nelle liriche che componi sentimenti di grande interiorità.
Usi le parole come ali di emozioni, grazie, mati.

il 19/04/2007 alle 16:17