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Pubblicata il 18/04/2007
Solitario il mio sguardo
vola verso l’orizzonte
cancellando il confine
tra il mare e l’ampio cielo.

Mi accompagna nel percorso
il canto stridulo echeggiante
l’aquilone di un gabbiano
ondeggiante e padrone.

Esce all’aria il mio pensiero
risucchiato dalle onde
dolce mano posa il vento
accarezzandomi la fronte.

Solitario il mio sguardo
fugge dentro nella tela
raccogliendo i suoi colori
della natura i suoi umori.
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Andare oltre il visibile e registrare anche i colori dell’anima.
Un saluto, mati.

il 19/04/2007 alle 11:06

piacere di rileggeti e salutarti in questa dolce poesia, Silvano,dove la tela grezza accoglie parole come pennellate delicate

il 19/04/2007 alle 18:35