Quel vento
il respirare del Tempo
che ci avvolgeva levandoci via il fiato,
che ci rubava pensieri
come le nostre mani che di nascosto
coglievano grappoli nelle sere settembrine
quando le ultime lucciole spegnevano
per sempre i loro fanalini...
Eravamo nascosti dentro al fossato
dove la luna illuminava visi accaldati,
le labbra dipinte di mosto,
con le pannocchiette vestite a festa
che dondolavano calìe d'oro
per poi sciogliersi nei paioli fumanti
che sapevano d'antichi riti,
una stella cadente scriveva versi
nel Cielo, il canto della civetta
che riempiva il cuore di paure e
superstizioni facendoci venire i bordoni...
Lontani echi di voci tremolanti di mamme
frammiste ai richiami d'Amore delle rane,
non avevamo nulla tra le mani
se non frantumi di gioventù...