Vado davvero molto lenta,
verso pochi fogli bianchi,
scrivendo
parole, come pietre,
sigillate in gola,
con rossa ceralacca.
Malriposto,
malcelato dolore,
lanciato urlando contro il Cielo,
sterile preghiera senza Dio.
"Ho chiamato il tuo nome
mentre andavi al nulla,
ma ho dovuto lasciare le tue mani..."
Poi,
con baci silenziosi,
inanellavo le tue lunghe dita,
di neve,
di ghiaccio,
come quel che rimane
del mio cuore.