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Pubblicata il 10/04/2007
Vado davvero molto lenta,
verso pochi fogli bianchi,
scrivendo
parole, come pietre,
sigillate in gola,
con rossa ceralacca.

Malriposto,
malcelato dolore,
lanciato urlando contro il Cielo,
sterile preghiera senza Dio.

"Ho chiamato il tuo nome
mentre andavi al nulla,
ma ho dovuto lasciare le tue mani..."

Poi,
con baci silenziosi,
inanellavo le tue lunghe dita,
di neve,
di ghiaccio,
come quel che rimane
del mio cuore.





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Triste, ma estremamente delicata.
Un caro saluto, mati.

il 10/04/2007 alle 22:29

un bel componimento... :-)

ciao Roby

il 10/04/2007 alle 23:25

un sorriso se serve a sciogliere un po la tua tristezza,un abbraccio al tuo cuore ,cate

il 11/04/2007 alle 15:32