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Pubblicata il 09/04/2007
Di vento e di tempesta
seguo implacabili,
inesorabili passaggi.

Credevo d'essere quercia...
Ma sono un albero stanco,
foglie di sospesa tristezza,
gemme di svuotato respiro.

Con quale linfa sopravvivo,
alle mie scolorite stagioni,
ai miei petali sul selciato sparsi,
non lo so.

Solo qualche brivido di stella,
diadema di luce sfocata,
m'incorona,
certe notti,
i rami.

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