Una telefonata tanto per dirti che ti penso
una telefonata di cui potevo farne a meno,
scusa
se nascondo nel tuo sorriso le mie lacrime
ma dimenticare non è poi così tanto facile,
è pesante il peso della croce sulla quale mi hai inchiodato
è nero amaro il colore rimasto sulle foto che hai strappato.
Raccolgo i colori da una vetrina di gente
senza sapere qual è il mio
ed all’improvviso trovo il tuo,
incontrarti per caso non è stato un caso
ma credevo d’essere più forte,
non so come fai
ma mi spiazzi ogni volta che mi guardi,
ogni volta che mi guardi
ti vedo voltarti di spalle che te ne vai,
una scena che non dimenticherò mai.
Mai cancellerò dalla mente quel colpo di fulmine che ci ha bruciato,
mi chiedo solo dove hai trovato il coraggio
di chiudere fuori dalla porta di casa tua chi ti ha regalato la felicità,
scusa
se fino ad un anno ed un giorno fa
ho creduto fosse eterno
quell’amore da film finito troppo presto
per quanto comunque sia stato intenso.
Tante le parole che tu non mi hai mai detto
troppe l’emozioni che nei tuoi occhi ho letto
tante e troppe le cose che non ti ho chiesto,
è bruciata quell’acqua che cade dal cielo come fosse pioggia
è solo disegnata la mia ombra sotto questo cielo senza il sole.
Sotto l’argento d’una luna in delirio
raccolgo stelle cadute
per metterle all’orecchio ed ascoltare la tua voce
rubare alla notte il silenzio
ora ch’è tardi sempre più presto
e fuori piove.