PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/04/2007
Tre metri sotto il cielo nella mia stanza
cammino in equilibrio sulla punta di sigarette accese che spengo
...spengo il telefono e non ci sono più per nessuno!
cercatemi in quella trasmissione che va in onda il lunedì sera su Rai Tre.

Raccolgo colori da una vetrina dipinta di gente
senza sapere qual è il mio
per quanto possa sembrarmi astratto quel quadro
che ho firmato
col primo nome che ho trovato a portata di mano
stanco
di sentirmi solo in un mondo dove nessuno è solo.

A tre isolati da qui dicono che piove
e presto ci bagneremo anche noi,
saranno giorni senza sole che passeremo a chiudere le finestre
condannati a dare un senso al niente
senza che qualcuno ci dica il perchè.

Dimmi da quale film ci hanno rapiti
e da quale sogno ci hanno svegliati,
quante leggi abbiamo violato
e a quale genitori abbiamo disobbedito,
dimmelo perchè
mi sta stretto questo sangue nelle vene.

Con tre chiodi appendo la mia ombra alla parete
ed aspetto che qualcuno creda in me,
aspetto che qualcuno ci creda anche per me.

Il tempo cambia, tutto si muove ed io non riesco a stare fermo,
bacio la prima ragazza che passa sul marciapiede a costo di pagarla,
raccolgo la pioggia che cade
e mi arrampico sul cielo come fosse uno specchio
per poi cadere in un buco nero.

Mi spoglio dei miei peccati e rimango nudo ma libero
tre metri sotto il cielo nella mia stanza.
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Scritta con la stessa passione della tua poesia seguente...di quando ricordi lo stare 3 metri sopra..
Ho visto anche la ripetizione di un verso, quindi la storia continua...
E continuerò a leggerti con lo stesso piacere, a presto allora! ;)

il 02/04/2007 alle 15:05

Grazie, è un commento bello e completo, è un momento difficile ma spero di superarlo nel più breve tempo possibile e senza creare danni a me stesso.

Ale

il 02/04/2007 alle 19:53

Grazie, a volte si inventa ma c'è sempre una parte di vita vissuta anche in quel che s'immagina, quelli che chiamano lapsus freudiani.

Ale

il 02/04/2007 alle 19:54