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Pubblicata il 01/04/2007
Sei là fuori della porta che mi aspetti
cane fedele col muso tra le zampe,
scendi giù piano piano come giornate
di nebbia sottile a ricoprire le ossa
e le fai scricchiolare ,
sei volo di pipistrello dalla bocca aperta
ad ingoiare quei pochi attimi di felicità
strappati all'ingordigia d'una Vita
che non regala niente a nessuno...
Fuori la Terra ha ancora il delirio
e la forza di partorire fili d'erba,
il vento l'esasperazione di sospingere
nuvole, il Tempo di sgranare istanti,
minuti, ore...
Il cuore ha ancora il bisogno d'amare
e di essere amato,
e noi piccoli uomini che cerchiamo
disperatamente di esorcizzare,
di cancellare il giorno della Morte,
non vogliamo aprire sepolcri
dove gli altri forse se ne stanno
accocolati come radici lasciando
a noi vivi il calice della pazzia
che con trasgressione portiamo alle labbra
che ormai non sanno più pregare quel Dio
forse morto ad Auschwitz, Hiroshima
o forse lasciato appeso a quell'infame Croce...
Tristizia
vigliacca che te ne approfitti di quei momenti
quando la mente s'adagia a riprendere fiato
e si crepa come zolla che aspetta il ristoro
d'una goccia.
che ti insinui come cobra che silenzioso
va a caccia di pensieri innocenti,
riapri ferite mai rimarginate e sopra ci spargi
del sale che ci fa urlare,
risvegli il Dolore che dorme con un occhio
aperto, belva sempre pronta a sbranare
e che balza all'improvviso lacerandoti
l'anima che stilla come ramo di vite potato
con lacrime che sanno d'acido solforico...
Noi lo chiamiamo vivere
carcere di massima sicurezza dove nessuno
può fuggire, nave sospinta dalla furia
degli elementi a naufragare su isole d'illusione,
tempio che rifulge di lamine d'oro
poi il continuo lavorio, il limare di prove su prove
lasciano solo pietre che rotolano nella polvere,
e rovine, e sabbia finissima che la clessidra
rivolta senza tregua,
è come risvegliarsi da un brutto sogno,
da un incubo,
già appena entrati in questo mondo infame
scontiamo il respiro del vivere,
scintilla che s'alza dal ceppo dell'esistere
e che cerca di salire lassù dove nessuno
è mai tornato ondietro,
solo l'AMORE ci salva,
ci eleva, ci trasforma,
ci stacca dalla materia che ci corrode
e si corrode facendoci per quegli attimi
nuovi spiriti, spiriti eletti a somiglianza
di quel Dio che a volte sembra così geloso,
così muto e lontano e che ci lascia nella nostra
ostinazione soli a combattere pur sapendo
che basta una sola manciata di
TRISTIZIA
per perderci per sempre nel limbo...
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c'è la consapevolezza di ciò che è realtà , e il rovescio della medaglia ,la parte migliore dell'uomo e anche solo per la speranza del modificare le cose bisogna aver la forza di andare avanti e se si guarda in alto arriva l'aiuto, ciao cate

il 01/04/2007 alle 12:31