PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/03/2007
Lungo questa linea in discesa
tocco con le punte
ogni gradino

Scende il piede
che mai più immensa profondità
ha visto

-E' un giorno in decadenza-

E l'anima scivola
giù
nell'intestino
e poi
ancora più giù

-Anima marcia
escremento di vita-

E quando
anche
la doppia punta
del più sottile
capello sfibrato
avrà toccato
il nero più profondo
Come potranno
falangi
raggiungermi

e in quanto
-per una legge dal fisico malato-
gli escrementi ancora galleggiano
qualcosa verrà recuperato

E la vita di nuovo trionfa
nel suo muffo andare

E' una vita senza emozioni forti
E' una vita senza emozioni
E' una vita senza
E' una vita
E' una
E'...?
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E'... una gran bella poesia,brava,un salutone

il 27/03/2007 alle 19:12

è molto cambiata la tua poetica dall'ultima volta che ti ho letto,sembra che ti sia data una bella strizzata

.-))

il 27/03/2007 alle 21:29

E' forte!
Accidenti, oggi mi sembravi di tutt'altro umore...
Anche tu sai inventare bene, oppure devi aver visto qualche parrucca in giro!!!
Complimenti, a presto...
Ciao!!!

il 27/03/2007 alle 21:47

approfitto cara samantha per ingraziarti del tuo commento, purtroppo io di emozioni ne soffro tutti i momenti, tutti i giorni... oh, la vita, non basta una vita per capire questa vita, e poi cos'è la vita? un grande ed incomprensibile mistero che solamente la fede può cercare di spiegare,
prima di tutto siamo creature con i nostri immensi limiti
di pensiero e fisici, pellegrini sempre più confusi che non riescono a trovare il sentiero che porta alla verità allora
ci rivoltiamo contro la Grande Memoria, contro questa
che ha voluto, ideato, creato tutto questo, noi ci troviamo nel mezzo, barca senza remi che l'onda del destino sbatte di qua e di là senza remissione, già che ci siamo posso raccontarti anche la mia piccola e grande storia personale: dieci anni fa la mia primogenita è mancata dopo breve malattia, aveva solamente 32 anni, per sopra ci ha lasciato anche due creature che oggi hanno 12 e 16 anni, ora io e mia moglie da nonni siamo diventati genitori, siamo tornati indietro di trent'anni ma anagraficamente
siamo vecchi ed il peso di questo si fa sentire sulle ossa, sulla carne, sul cervello...dopo la prima grande mazzata abbiamo cercato di mettere ordine, di reagire, di chiedere alla Grande Memoria un aiuto
perchè da soli non ce la faremo mai...serve qualcosa
ribellarsi!...alzare i pugni al cielo...niente!
bisogna ogni giorno lottare, darsi daffare, con i denti
e con le unghie, pregare...credere...sperare...
povere creature, povero nonno che crede di farsi capire dalla gente e dalla Grande Memoria, la gente
che ha la sua croce, che in ogni casa c'è la sua croce forse anche più grande della mia, cosa importa alla gente di versi, di struggimenti dell'anima!...
solo la fede ci salva!!! sbattere contro il muro è solo
fatica e dolore...scusa se mi sono dilungato...
ciao samantha...gianni vivian

il 13/04/2007 alle 16:48