PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/03/2007
finalmente basta con gli scappellotti
il dottore e’ andato via
e mi hanno messo nella culla

vicino c’e’ il letto dove riposa
una bella signora che mi guarda
con occhi innamorati

ho fame ma non posso parlare
allora piango ,urlo
e subito quella signora
mi prende in braccio

si tira giu’ una spallina
e viene fuori come una palla
di morbida ciccia
mi avvicina al capezzolo
che ingordamente ciuccio

sono stanco ho sonno
m’addormento.

dopo qualche ora mi risveglio
circondato di gente
che mi guarda stupita

guarda ha le orecchie come
il papa’
e gli occhi verdi come la mamma
il mento guarda il mento
assomiglia a quello della nonna

chi mi accarezza i capelli
chi mi fa delle smorfie
chi mi scopre dicendo
guarda quant’e’ lungo
sicuramente verra ’ alto
come il nonno

e guarda quanti capelli
tutti ricci come quelli
di zio

ed io bastaaaaaaaaaa !!!!
mi rimetto ad urlare
a piangere

basta mi avete fatto
due PALLE cosi’

e vi assicuro sono
tutte mie

BASTAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!

fatemi tornare dentro.

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....basta mi avete fatto
due PALLE cosi’

e vi assicuro sono
tutte mie...

Questo passaggio oltre che divertente è anche molto significativo...

Ciao Roby.

il 27/03/2007 alle 07:11

Caro Roby questa e' la continuazione di quella che ho scritto nel mese di febbraio ,prova a leggerla
ciao e grazie

il 27/03/2007 alle 07:14

è simpaticissima!
mi ha ricordato un film con travolta...
e il seno descritto come una palla di morbida ciccia
è una nota da vero bambinone!
complimentissimi vado a leggere quella di febbraio
ciao g.wellior

il 27/03/2007 alle 07:43

Mi ricorda molto "senti chi parla".. E sostituire la tua voce a quella di Villaggio fa un certo effetto!! ;
Chissà quanto rompiamo a questi poveri bambini..
Un salutone.

il 27/03/2007 alle 08:51

grazie sei molto gentile e credimi non ho assolutamente pensato al film di travolta,ciao

il 27/03/2007 alle 09:50

daccordissimo sul rompere ai bambini,ciao Megrez,grazie

il 27/03/2007 alle 09:51

Arguta ed ironica nel contempo.

Ma che ti sei messo a postare a puntate??

^_^

il 27/03/2007 alle 13:54

grazie carissimo Leon ,ciao

il 27/03/2007 alle 14:04

si ho deciso di scrivere poesinovelas ,ciao Marco grazie

il 27/03/2007 alle 14:05

Tra i pianti di un neonato chissà quante belle parolacce.
Simpatia ed ironia, un bel mix, ciao, mati.

il 27/03/2007 alle 19:06

chissa' veramente Mati,grazie ciao

il 27/03/2007 alle 19:20

Simpaticissima!! e matura allo stesso tempo... fa riflettere ridendo ed è una cosa bellissima!!
Sei grande igress!!!!!!!!
Certo che la pace che avevamo dentro a volte ci manca!

Complimenti e saluti
Marko

il 27/03/2007 alle 19:43

ci manca marko ci manca,ciao e grazie

il 27/03/2007 alle 19:53

Caro amico... il tutto ricorda una barzelletta simpatica che potrei raccontarti al telefono avendo i miei recapiti...
La vita è questa e occorre accettarla.
Un motto indiano dice: accetta la vita per quel che è.
Perchè?
Ecco il "thema" di una tua nuova poesia nella quale, introspettivamente, affronteresti il "perchè" dell'esistenza.
Fermarsi al labile e superficiale status dell'esistere non è di un poeta; è di un uomo qualunque. E tu non lo sei.
Un caro saluto
Er

il 27/03/2007 alle 21:46

e furbo l'hai capito che quella era la culla piu calda e dolce del mondo,ma che ci vuoi fare e entusiasmante anche il seguito basta farci l'abitudine piccolo igress, la nonna ariele ,che belle orecchie hai, e guarda che sguardo intelligente, in somma un fenomeno ah ah ah

il 27/03/2007 alle 21:57

Prof sei grandissimo anche nei commenti ,sarei veramente onorato un giorno di conosceri,grazie
e buonanotte

il 27/03/2007 alle 22:06

grazie ariele per i tuoi dolcissimi commenti ciao nonna Ariele,buonanotte

il 27/03/2007 alle 22:07