Mi hai accompagnato quel giorno
venendomi a prendere dalla Camera delle Anime,
quaggiù
nel ventre meravigliato d'una donna
avveniva il grande mistero dell'incarnazione
d'un corpo e un'anima in via di formazione:
il viso, il colore degli occhi e dei capelli,
i gusti, il carattere, crogiolo dove si fondono
vizi e virtù di sette generazioni che lasciano
tracce profonde nella carne e nel destino...
Tu già conoscevi quella manciata di Tempo,
quelle gocce di Vita che mi sarebbero toccate
in sorte, solo nostro Padre sapeva il momento,
il giorno, l'ora della suprema perfezione
che doveva fatalmente passare tra:
un istante, un'ora, un giorno, cent'anni,
una lacrima, tutte le lacrime,
un dolore, tutti i dolori,
prima d'andartene mia hai pizzicato la guancia
rosea perchè mi dimenticassi di tutto quello
che avevo visto là sopra...
Ora mi cammini sempre a fianco
quasi fossi la mia ombra, ogni tanto mi dai un sorso
di rassegnazione, mi aiuti a portare questa gerla
piena di pietre appuntite, se là paziente
che mi espetti fedele nell'ora del supremo distacco
piena di dubbi, paure, terrore, quando la mia
piccola e grande anima verrà strappata via
come fosse tenace gramigna da quella carne
che non riconosco più e che più mi riconosce,
sarà come rivedere i miei vecchi, un caro amico,
la strada dove sono nato,
il posto dove ci siamo dati il primo bacio d'Amore,
mi tirerai per mano come fosse gioco di bimbi
per farmi volare verso l'ETERNITA'...