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Pubblicata il 21/03/2007
Giovani tratti stampati sul viso
ferrei diamanti dentro nel cuore
a caldo forgiato di rosso fuoco,
in questo mondo ormai andato
vestito di verde diventato soldato.

Mosso di onde passaggio sul mare
fugace pensiero lasciato all’indietro
cosa vuol dire sapere amare,
l’acqua s’infrange nei suoi occhi
chissà se i giorni sono tanti o pochi.

Sferza sul volto il vento straniero
la terra rinasce agli occhi riappare,
fievoli i passi tra luci e penombre
mali e timori da estirpare
mille paure nascere dentro
come la corda di un buio capestro.

Momenti trascorsi di giorni passati
domando allo specchio se sono guarito
frecce intravedo come segnali
centrando come d’uranio impoverito,
lo specchio rimanda sporchi ricordi
ritrovo gli amici accanto son morti.

Bandiere piegate mai più sventolate
su legno pregiato distese col pianto
lacere urla di guerre e di lotte
si chiude il sipario e cala la notte,
corpo e anima alla Patria donato
sulla ballata di un nostro soldato.


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cuore tenero e patriottico, Silvano, ora però li chiamano mercenari....o eroi , se tornanocadavere...incongruenze dell'era moderna

bella poesia

ciauz

il 22/03/2007 alle 21:12