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Pubblicata il 21/03/2007
tra sassi e serpi
mi districo impaurito
intontito da un urlo stridulo
lacero e macero in me
avviluppato e mescolato
a pensieri insani
tremo come voce di vergine
al primo incontro osceno
sento le onde del mare
ed il vibrare del vento umido
che m'attraverso da parte in parte
lasciandomi dentro sensi di colpa
sottacendo e urlando
furbi avvoltoi voraci
mi cercano per avermi
scappo e mi nascondo
dietro foglie di cactus
ancora triste vado avanti
cercando un tuo sorriso
mi guardi con occhi d'aurora
e labbra di vaniglia
dicendomi il tuo perdono
ma n'ottiene poco l'anima offuscata
da valanghe di neve nera
sporca della viltà mia
macchiata ogni cosa che tengo
non resta altro che sconfiggermi
esiliandomi ancora
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bella... ti prende nella lettura..
bravo..
un caro saluto..
buona giornata..

il 21/03/2007 alle 11:12