PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/03/2007
Khalid ha otto anni.
Le giornate a Nampula hanno la stessa
fragilità delle sue ossa.
Khalid si veste con le pelli
delle antilopi sventrate.
Ma sogna di fare il pilota, perché
il suo villaggio è sempre attraversato
da elicotteri.
Destinati altrove.

“Saidia, nina njaa!”

Tende le mani riverse nella sabbia ,
per raccogliere polveri di cielo.

Myen compie tredici anni.
Da stasera il padre
la costringerà a scendere
sul marciapiede ogni sera.
Le ha detto che è necessario per
sfamare i fratelli.
Myen ha imparato che nulla è
più ricattabile dell'amore.

“ Tolong, saya lapar!”

Come il ronzio di un moscone
il suo lamento viene abbattuto.


Aghwa ha trentatrè anni, ma neanche lo sa.
E’ da quand'era bimbo
che raccoglie bacche,
che intinge acqua dai pozzi.
Spesso avvista dei bianchi.
Gli va incontro scalciando.
Lo deridono.
Lui rimane in ginocchio.
Lo percuotono.

“Siza, ngilambile!”

Le lacrime scendono dure adesso.
Si pietrificano, come certi incavi
umani.


Josephina è moglie.
Ma al suo uomo questo non è importato.
Josephina è madre.
Ma è come se non lo fosse mai stata.
Ha le ginocchia macilente,
vende pezzo dopo pezzo la sua casa,
stesa in un bazar di Toluca.

“Ayuda,Tengo Hambre!”

Profana anche quel Dio,
cui aveva giurato in nome della sua vita.


E tu Goffredo come stai?
Le tue gambe?
E i tuoi bambini?

Non c’è male, grazie.
Abbiamo fame. Abbiamo bisogno di cibo.
Aiuto.



saida, nina njaa/ tolong, saya lapar/siza,ngilambile/
ayuda tengo hambre/= "aiuto, ho fame."
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Fra cosa posso dirti piu' ti leggo e piu' sono convinto che sicuramente con te hanno sbagliato
all'anagrafe ,piccolo grande uomo,ciao
bravissssssssssssssssssssssssssssssssssssssimo

il 20/03/2007 alle 18:06

Mi si è stretto il cuore in questo mix di realtà tremante, poesia, dolore e rabbia. Il tutto confezionato dal tuo modo di scrivere che è eccelso...Fra sei...SEI...credimi se ti dico che non trovo un aggettivo in questo momento. In più concordo con Ingress..se non ti avessi visto in faccia ti direi che ti hanno rivelato 30 anni dopo esser nato.
Complimenti sinceri!
Bacio
Melly

il 20/03/2007 alle 19:06

domani li chiamo per una verifica... :-), ciao andrea grazie sempre per la cortesia...un caro saluto, fra

il 20/03/2007 alle 19:15

grazie melly..noi non possiamo viverle certe realtà..possiamo soltanto ricordarci assiduamente di ciò che è altrove la vita, di ciò che vuol dire..e se magari scendendo da casa, avanzi verso un marciapiede e incontri qualcuno, un'ombra come il Goffredo che incontro io lungo la strada verso casa, forse nei suoi occhi, nelle sue mani vedrai riflesse parte di quelle vite carenti che tanto ci paiono lontane...un bacio grazie sempre per belle parole che spendi..fra

il 20/03/2007 alle 19:22

le lingue con cui la fame si manifesta sono milioni chi le conta...ma il senso è unico, il profilo è sempre uno..c'è un volto straziato, ci sono due mani infiacchite, due occhi pallidi e fissi, un corpo fragile che non fa mistero del dolore...grazie sempre leandro, t'abbraccio forte...

il 20/03/2007 alle 19:27

Poesia bellissima, senza dubbio alcuno.
Un argomento che suona come un pugno nello stomaco, che come dice leon ci fa vergognare.

non so che dirti frà, perchè hai già fatto tutto tu.
Continuiamo a credere e a muoverci, cominciando dal nostro piccolo, perchè qualcosa cambi...

un saluto

des89

il 20/03/2007 alle 19:28

stavo per commentare io te, e te m'hai bruciato sul tempo....:-), ti ringrazio tanto, ho fatto guidare i versi dalla rabbia annunciatami dalle vicende di chi la fame la vive, la indossa come abito giornaliero..un caro saluto, fra

il 20/03/2007 alle 19:36

Grazie des..hai detto bene cominciamo dal nostro piccolo...dai gradini delle chiese, dagli angoli delle strade..quantomeno è un modo per non lasciar naufragare tutto quanto nell'indefferenza...un caro saluto fra

il 20/03/2007 alle 19:43

Bella la tua poesia.

il 20/03/2007 alle 19:45

Bella la tua poesia.

il 20/03/2007 alle 19:45

Bella la tua poesia.

il 20/03/2007 alle 19:45

Bella la tua poesia.

il 20/03/2007 alle 19:45

Bella la tua poesia.

il 20/03/2007 alle 19:45

Bella la tua poesia.

il 20/03/2007 alle 19:45

Bella la tua poesia.

il 20/03/2007 alle 19:45

Bella la tua poesia.

il 20/03/2007 alle 19:45

Bella la tua poesia.

il 20/03/2007 alle 19:45

Bella la tua poesia.

il 20/03/2007 alle 19:45

Bella la tua poesia.

il 20/03/2007 alle 19:45

Bella la tua poesia.

il 20/03/2007 alle 19:45

Un grande componimento degno di un grande poeta

il 20/03/2007 alle 20:15

grido tragico .e inascoltato e milioni di vittime che sembra non hanno un carnefice se non la nostra indifferenza, hai il cuore colmo d'amore per l'umanità ,gran punto a tuo favore,un grazie sentito ed un abbraccio cate

il 20/03/2007 alle 20:42

grazie marco...sei stato molto gentile, contento che hai apprezzato tutto quanto, un caro saluto fra

il 20/03/2007 alle 21:25

un grazie a te cara ariele per l'attenta analisi e per le belle parole...un caro abbraccio, fra

il 20/03/2007 alle 21:28

è purtroppo uno "spaccato" di vita molto lontano da quella che fortunatamente è la nostra realtà,molto spesso dimentichiamo quanto siamo fortunati noi e quano soffrobo altre persone;a quanto vedo riflesso..te viaggi tra scenari d'amore di qualsiasi forma,anche verso il prossimo;sei davvero una persona speciale...
1abbraccio da cro..

il 20/03/2007 alle 21:38

fra sulla tua sensibilità e bravura hanno già detto tutto gli altri io ti dico solo che se fossi un caporedattore di un giornale che dovesse fare un servizio sulla fame nel mondo sceglierei sicuramente questa tua poesia per sensibilizzare le genti , dirti bravo è banale ti mando un bacio veronica.

il 20/03/2007 alle 21:41

Hai posto davanti al nostro sguardo i volti disperati di coloro che vivono ai margini del mondo.
Talvolta li sfuggiamo per evitare commozione, invece occorre che li cerchiamo negli angoli delle nostre città, per carezzare quei cuori affranti, anche attraverso gesti semplici e sorrisi di affetto, ascolto e benevolenza.
Una bella lezione di umanità la tua, grazie, un abbraccio, mati.

il 20/03/2007 alle 21:48

con la mente e la poesia si viaggia sempre cara crodina...noi possediamo le ali,per atterrare ovunque...ti ringrazio sei sempre tanto dolce, fra

il 20/03/2007 alle 21:51

grazie cara veronica..la sensibilizzazione non è mai troppa in campi delicati come questi..ti ringrazio sempre di cuore, bacio fra

il 20/03/2007 alle 21:57

esatto mati, gesti semplici per assaporare le difficoltà di quell'altro mondo fatto di quotidiane desolazioni e avvilimenti...ti ringrazio sempre con grande affetto fra

il 20/03/2007 alle 22:05

Non voglio essere ripetitiva, che possa giungere quest'opera come specchio nell'anima dell'umanità. Un abbraccio nadia

il 20/03/2007 alle 22:13

non lo sei....i tuo commenti son sempre accetti, nell'unicità che li pervadono...un bacionissimo

il 20/03/2007 alle 22:29

...e se ognuno di noi provasse a dare un suo piccolo contributo rinunciando magari ad un caffè di troppo? E' che con le parole aiutiamo tutti, con un pò di ostentata emozione sfamiamo i bambini, con l'ipocrisia li vestiamo... per il resto, provvede il buon Dio!!!

il 20/03/2007 alle 23:46

marisa il tuo sfogo m'ha colpito e lo condivido..nn possiamo arginare il flusso di miseria...però come dici te nn costa nulla provvedere con poco a una causa di sofferenza che ci renderebbe più umanamente partecipi a un dolore universale...il Goffredo che termina la poesia è un mendicante del mio quartiere senza fissa dimora che aiuto ogni giorno con poco, sono briciole d'accordo...ma sapessi quegli occhi che cosa dicono, che cosa evocano...

il 21/03/2007 alle 00:52

Caro Francesco, era proprio questo il mio pensiero,
a volte basta poco, anche se non si può pretendere di risolvere così grandi problemi ma...
"Il poco è molto a chi non ha che il poco" Giovanni Pascoli.

il 21/03/2007 alle 01:33

sai Frà, nella sua crudezza è dolce la tuapoesia come se il tuo animo così pieno di sole estendesse il suo sorriso per regalare un briciolo di speranza...un monito per chi ha molto come noi...lo sa bene Lihinda ,la bambina che ho in adozione a distanza in Tanzania e che forse non è la più sfortunata fra le figure da te poeticamente descritte,ma che ogni giorno a soli 8 anni va al lago infestato da coccobrilli -ogni tanto qualcuno di loro non fa ritorno a casa- ad attingere acqua per la famiglia con un grande recipiente sopra la testa.

che Dio ci perdoni tutti, se può

grazie, Francesco, grazie
Luna

il 21/03/2007 alle 05:10

Scritta divinamente ed impegnata..
Il tema è molto profondo ed importante.. vorrei si potesse fare di più! Ma anche una poesia come questa si associa ad un grido di giustizia che non cesserà mai di farsi sentire e di dar fastidio ai finti sordi..
Un salutone.

il 21/03/2007 alle 09:00

fra, che dire, hanno già detto tutto gli altri, dire che è una bella poesia mi sembra banale e superfluo. Ti faccio i miei più vivi complimenti per aver affrontato un tema molto attuale, molto vero con semplicità e linearità. Dire che sei un grande mi sembra lapalissiano. Sono d'accordo con un commento precedente, che dice che questa poesia rappresenta pienamente e perfettamente il tema della fame nel mondo, anzi io ti darei una bella idea, trovati qualcuno che riesca a comporre una music aadatta e falla diventare una bella canzone, d'altronde I BAMBINI FANNO OHH di cosa parla? Un bacione grande.
Nicla

PS. Ti invito a leggere la mia PACE e se ti fa piacere commentala....

il 21/03/2007 alle 11:08

si anche noi a distanza abbiamo adottato un bimbo cambogiano....e sappiamo la pesantezza della vita che cmq è costretto a sostenere...in ognuno di noi c'è la possibilità di dare un contributo più o meno proliferante in termini di quantità, ma che assume in realtà una consistenza importante perchè ci coinvolge ci fa partecipare al Dramma che si vive nel mondo...che dio ci perdoni dici bene..ma talvolta nei momenti miei di scoramento mi chiedo se magari un briciolo ma un briciolo ha anche dio da doversi fare perdonare..un bacione lù..

il 21/03/2007 alle 19:51

si andrea...fare di più è un obbligo, che noi spesso per pura indolenza di spirito o per mancanza di coraggio, facciamo scemere in qualcosa di "facoltativo" quasi..ma fare di più è sempre un obbligo che te lo dicano gli altri o no..grazie carissimo, fra

il 21/03/2007 alle 20:03

grazie nicla sarò felice di leggerla...la musica da apporre alle mie parole è quella della sensibilità che possa nn chiudersi a riccio, ma semplicemente muovere le corde dell'agire, per far si che si acquisisca una vera e radicata coscienza di ciò che significa "sopravvivere"...ti ringrazio tanto, fra

il 21/03/2007 alle 20:06

non posso fare altro che concordare con te quanto tu dici........ sei un tesoro, baci. Nicla

il 21/03/2007 alle 20:09