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fax
Pubblicata il 17/03/2007
Queste parole,
strette nel mio pugno,
inattese come lacrime di dolci ricordi
affacciati ad un tramonto..
Queste parole,
compagne di viaggio
seminate su bianchi campi,
diari di strade segrete..
Di me.
di me che non so confessare
infiniti abbandoni e voci di stelle,
di me che, fragile, ascolto nell'ombra,
di me solo versi affidati al vento
sapranno cantare amore, dolore, vita..
Per me un giorno
brilleranno i sentieri tracciati nella notte
e sarà il tempo di raccogliere
tutti i sogni di cui ho fatto tesoro..
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Raccoglierai le orme dei passi fatti e leggerai ciò che hai affidato al vento e al sogno, ritrovando per intero la tua vita.
Un saluto, mati.

il 18/03/2007 alle 00:04
fax

Grazie mati.. Sarà bello un giorno riscoprire in questi versi, per quanto semplici e banali ma sicuramente veri e personali, la grande ricchezza di questa nostra vita, la musica dei sensi che ha accompagnato il nostro cammino.
Ciao
Fabrizio

il 18/03/2007 alle 08:08