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mat
Pubblicata il 15/03/2007
Alle volte
mi affaccio alla finestra
e vedo mio nonno
armeggiare con i suoi anni
altre volte
mi soffermo sulla porta
come un gatto che aspetta
il respiro di uno specchio

e non li chiamo sogni
ma partenze da una soglia
dal confine di una porta
al profumo d’aria aperta

sorde fantasie
che non sentono richiami
ma si appoggiano al silenzio
o al vociare di un istante

sono spazi da svuotare
come camere in affitto
che la polvere ha occupato
rivestendo vecchi armadi.
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