E poi su.
Al secondo piano,

quello che per la gran parte della gente è il luogo dell’HI-TECH, dell’ultima novità di cellulari, dei televisori ultrapiatti che riempiono le pareti e svuotano le complicità

e che per noi invece era la speranza di trovare un disco inedito,
antico,
insomma qualcosa che si accordasse con il nostro desiderio di quel giorno,
di quell’ora,
di quel preciso istante

Le avevo fatto una domanda, questo lo ricordo:
le avevo fatto una domanda sulla disponibilità di un film,
non ricordo quale,
ricordo solo la risposta,
una di quelle risposte senza occhi,
gettata solo perché è il tuo lavoro e devi farlo comunque per arrivare a fine mese.

Poi ...
Poi mi Sono
Poi mi sono voltato e ti ho visto
Fra gli scaffali bassi.

Non mi sembrava reale,
per un istante proiettato fuori da quel luogo
e intorno solo il tentativo di delinearti come una certezza e non una proiezione mentale.

L’istante immediatamente dopo ho detto il tuo nome,
l’ho detto forte,
che mi sentissi,
che mi sentissero
e ancora oggi ho la sensazione viva che lo avrei pronunciato con la stessa forza,
la stessa determinazione,
qualsiasi persona avessi accanto,
qualsiasi cosa stessi facendo.

Eri quasi impaurita, non so se già mi avevi visto e sia stata solo la mia voce improvvisa,
o se realmente ancora non ti eri accorta di me.
So che non mi interessava questo e tuttora ripensandoci non mi interessa,

forse non cadrà mai ad interessarmi.

Perché vivo di reazioni intense,
e quella
e il dopo
e il durante
lo è stato,
tra gli abbracci imbarazzati
le mani dentro le mani,
e la sensazione crescente del destino venutoci incontro per l’ennesima volta,
un misto di piacere mentale e di soddisfazione fisica nell’averti trovato senza sperarlo,
nella convinzione intensa che fossi venuta a cercarmi,
che mi avessi seguito,
pedinato,
osservato,
criticato,
elogiato,
sezionato nelle mie azioni più piccole,

Nell’ennesima piacevolissima certezza di donarmi in te in qualsiasi modo.

Se Amore è Donarsi
Io ...
Ti Amerò Per Sempre