PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 13/03/2007
Non è un pescatore d’oro e di conchiglie
ma un vecchio dragatore
stanco di sale, freddo e d’onda

sfumato nella bruma
come granchio
a vegliare la vecchiezza
su uno scoglio.


Gli giunge da lontano
a fendere il silenzio
lo strido dei gabbiani
il tintinnio di cavi
e il tremolar di scafi
spossati da marea.


La voce non grida la sua pena
è flauto triste
universale eco di dolore
che sale al cielo
in forma di preghiera.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

Sottile amarezza in questa tua perla...ma una preghiera è in volo...qualcuno la ascolterà e saprà rispondere cara Mati.
Bacio
Melania

il 13/03/2007 alle 13:00

il tuo tocco leggero in questa poesia bellissima, inconfondibile. Ci riveli, con la tua innata delicatezza, segreti dell'esistenza. Baci. Marina

il 13/03/2007 alle 14:02

Le voci possono apparire stanche talvolta, cara Mati, ma se guardassimo di più il cielo in silenzio lasciando il dolore scivolare via con un sorriso più lieve e consapevole la preghiera avrà forse raggiunto la sua forma più eterea. Un abbraccio stretto nadia.

il 13/03/2007 alle 14:30

Dolcissimi come sempre i tuoi versi,molto delicati.

il 13/03/2007 alle 14:52

grande mati ,leggo le tue poesie e provo delle emozioni che non so raccontare,bellissime,ciao

il 13/03/2007 alle 15:56

Che sia un volo, affinchè l'umanità torni a sperare.
Un forte abbraccio, grazie, mati.

il 13/03/2007 alle 17:24

Più vado avanti nel cammino di vita, più sento il bisogno di pregare per quanti non trovano conforto.
Spero che i tuoi problemi si risolvano al meglio e ti concedano di tornare tra noi con maggiore frequenza, un abbraccio, mati.

il 13/03/2007 alle 17:27

Dici il vero, dolce Nadia, bisognerebbe aggiungere al volo della preghiera la forza silente del sorriso che sa accettare anche i momenti di tristezza.
Un bacio, mati.

il 13/03/2007 alle 17:30

Grazie per il tuo commento, lieve come un soffio, ma intenso come il battito di un cuore che coglie le emozioni.
Un caro pensiero, mati.

il 13/03/2007 alle 17:33

Il fatto che senti le emozioni, è già un gran racconto, grazie di cuore, mati.

il 13/03/2007 alle 17:34

una sinfonia questa tua che si staglia lungo scie di fragilità, di impossibilità...ma la voce guida è sempre proiettata verso il cielo come deve essere...un bacio cara mati..

il 13/03/2007 alle 20:13

Una delicata tristezza pervade questo dipinto di emozioni.. Rimanda un po' a "Il vecchio e il mare" di Ernest Hamingway..
Maestra come sempre.
Un abbraccio.

il 13/03/2007 alle 21:47

ti prego..
pubblica
anche se arrivo sempre tra gli ultimi a leggerti
è un piacere farlo...

il 13/03/2007 alle 23:01

Inno alla marinara solitudine dove la risacca fa da coro naturale.
Un caro abbraccio
Er

il 13/03/2007 alle 23:18

Cara Mati, in questa tua bellissima poesia ci dai una chiara immagine della vecchiaia che spesso sopraggiunge con stanzhezza dovuta a ripetitività di vita.
Sembra di vedere questo rugoso volto che rimane quasi insensibile alla natura che lo circonda e che troppe volte ha visto ed ascoltato...
E non gli resta altro che affidarsi alla preghiera...
Io, questa tua lirica, la vedo quasi come un invito a riempire la propria vita di molte cose e non farsi trovare impreparati quando arriva la vecchiaia...
Un abbaraccio dolcissima, con affetto
Antonia

il 14/03/2007 alle 13:38

Inizialmente mi fa pensare ad una malinconica, pacata visione di "tramonto" dell'esistenza, ad una riflessione sulla vita fin qui vissuta e a quel che della vita rimane ancora...
La stanchezza che affiora e che si trasforma in eco di dolore( da te considerato universale) è pudicamente appena sussurrato, in quella splendida preghiera finale rivolta là, dove il cuore cerca quel conforto che sa di poter trovare.
La cosa che mi piace maggiormente sottolineare è quel rifiuto a considerare i propri patimenti perno su cui si basa l'esistenza del singolo...Questo, è segno di una grande maturità interiore che impreziosisce un cuore già nobile di suo.
Un abbraccio affettuoso. Marisa

il 14/03/2007 alle 14:06

A chi, se non al cielo, offrire il dolore e la voce di speranza?
Grazie, Fra, un caro abbraccio, mati.

il 14/03/2007 alle 15:59

Hai colto gli elementi fondamentali del dolore umano, l’espressione d’animo più intensa e vibrante.
La tua partecipazione emotiva è visibile, grazie, un caro pensiero, mati.

il 14/03/2007 alle 16:01

Accosti le immagini da me evocate a quelle di un grande della letteratura, un gradito apprezzamento il tuo che mi procura grande emozione.
Grazie di vero cuore, un abbraccio, mati.

il 14/03/2007 alle 16:04

La prossima volta metterò una penale sul ritardo…
Sorrido, ringrazio e saluto, mati.

il 14/03/2007 alle 16:06

Per la cara Sera, se riesco a farti giungere la mia carezza e a coinvolgerti nella preghiera corale, vorrà dire che c’è un afflato che ci lega e di ciò sono felicissima.
Grazie, un dolce abbraccio, mati.

il 14/03/2007 alle 16:10

Immersione nel silenzio delle acque per rinvigorire la voce di dentro e portarla verso l’infinito.
Grazie del tuo passaggio, un abbraccio, mati.

il 14/03/2007 alle 16:13

E’ una bella interpretazione la tua.
La vecchiaia è un’età difficile, con situazioni di vario genere, spesso insostenibili per la forza fisica che diviene più debole, eppure non ci si può abbandonare all’inedia e allo sconforto, bisogna aggrapparsi a qualche interesse che può regalare spiragli di attesa e di speranza.
Un abbraccione, grazie, mati.

il 14/03/2007 alle 16:16

Il tuo commento mi giunge sfaccettato e ricco di riflessioni.
Con un intuito particolare, hai colto il senso di ciò che volevo significare e l’hai saputo rendere con grande efficacia. Resto commossa per la sensibilità che ti caratterizza e per la stima che nutri nei miei confronti.
Un caro abbraccio, mati.

il 14/03/2007 alle 16:19

Una bellissima preghiera che si invola al cielo .Questo vecchio dragatore è lì a rimirare dallo scoglio questa brùma invernale,e sente tutto il peso della vecchiaia,tende l'orecchio, sentendo uno stridio di gabbiani che si muovono tra il tremolar degli scafi . La sua voce e cpme un flauto triste è una dolce preghiera sale al cielo.
Cara Maty, suggestiva,nostalgica questa tuia lirica.
Ti abbraccio con affetto Dora

il 14/03/2007 alle 17:11

E' la nostra preghiera della vita e per la vita.
Uno sguardo attorno e ci sentiamo vicini, sia nella gioia che nella sofferenza.
Sempre affettuoso e vibrante il tuo passaggio, grazie, un caro abbraccio, mati.

il 15/03/2007 alle 11:36

Non è un pescatore d’oro e di conchiglie
ma un vecchio dragatore
stanco di sale, freddo e d’onda


mi piacciono molto
le "coppie" nei versi
( oro e conchiglie-freddo e onda)

ma bella tutta

un abbraccio , Sol

il 15/03/2007 alle 22:26

Bello il gioco delle coppie, quando non scoppiano.
Un sorriso, grazie, mati.

il 15/03/2007 alle 22:42

mi ero gia saziata delle tue splendide immagini, ma non avevo ancora avuto tempo per rendere omaggio all'amica-autrice a cui rinnovo la stima e l'affetto

un grande abbraccio

il 16/03/2007 alle 11:44

La tua fede è inattaccabile..
Ti invidio sognatrice, la fede e la poesia..
Un abbraccio mati, alcide

il 16/03/2007 alle 11:45

Il tuo passaggio è un grande dono di gioia che colma il cuore.
Il solito abbraccio, rinvigorito da un raggio di sole speciale, mati.

il 16/03/2007 alle 12:16

E' un immenso aiuto sperare nel domani, è anche un ringraziamento per ciò che si ha avuto.
Coltiva ancor di più quelle doti che già ti abitano e il tuo cuore avrà il battito della fiducia nella vita.
Grazie del tuo passaggio, teso a cogliere l'essenza, un caro abbraccio, mati.

il 16/03/2007 alle 12:22

al cielo si una preghiera ma con il suono dolce di un'arpa celtica per questo cuore saluti mati da ariele

il 06/04/2007 alle 23:35

La melodia dell'arpa celtica mi giunge graditissima.
Grazie, Cate, un abbraccione, mati.

il 06/04/2007 alle 23:41