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Pubblicata il 13/03/2007
Sbucciami un uovo sodo siamo a pasqua
e cotto l’albume insieme al giallo, stretto sta
Non mando giù bocconi asciutti e il rosso
della Santa Messa è l’ideale per l’ opportunità
Un’ostia, un vino e un tondo tuorlo la cena mia
ed anche questa sera ringrazio iddio. L’amico che
di fronte casa, al vespro, ancora le campane batte
E mi presento sì con la lingua a cucchiaio stesa
in fuori con le gocciolanti bave e in fila indiana
senza però confessare che lo faccio per fame,
ma non di Dio (cannibale non divenni allora)
Soffermo il pensiero a quella cena che fu l’ultima
mentre ognuno prendeva un boccone gratis
io lo pagai trenta denari falsi come la storia
come fu falso l’albero a cui appesi i tristi panni
Lui la vittima, Io il carnefice di morto vivente
condannato dal padre appena nato, aborto
Senza di me nessuno sarebbe Gesù La Croce,
nemmeno dei papi sarebbe l’impero d’infedeli
in case chiese chiuse per non molar consensi
Sfruttatori, bussines, del fai come ti dico. O temi
l’inferno o brucerai le carni come arrosti crudi
Ed io attendo ancora la parte mia senz’osso
che è quello mangio da quando nacqui ateo
e i denti non stanno attaccati più. tra loro spazi
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Hai scelto un personaggio pieno di mistero, al centro di attenzione da secoli.
Nessuno mai saprà i veri sentimenti che trovarono posto nel suo cuore.
Un saluto, mati.

il 13/03/2007 alle 12:24

un personaggio secondo me
che non ha tanto mistero
è stato semplicemente sacrificato
per la causa
altrimenti non si spiega la fede

il 13/03/2007 alle 21:49

testo profondo e meditativo......

il 01/08/2019 alle 19:26