PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/03/2007
Solo
E ricordi quando ci stavi
Solo.
E stavi bene.

Poi la bufera ti ha travolto
ma ti sentivi libero
A morire nel tango
E specchiarti
Ancora una volta
nelle pareti di vino

Lucida Follia Che Colava
Senza chiederti nulla
Senza seccare mai.

Era come una risata a singhiozzo di quelle che non finiscono più
Un po’ oscena forse
Come il rossetto sotto le unghie
Stupide e sporche
Ad urlare eccitate
Tutta la loro
Breve
Ma
Meravigliosa
Vita.

Come dar loro torto?

Ti hanno fregato…
Ed anche se tu un po’ lo sospettavi
Ti hanno fregato.

Sei tornato a fatica
Arrampicandoti sulle scale
Dormendo negli spigoli
Abbandonando tutto

E così sei tornato
Tra le tue 4 mura
E un tetto sbilenco
Da cui sei partito
Con le tue idee sbilenche
Che allora ti davano forza
Per il solo fatto di averle

Hai provato ad affogarle
Ma
le troie
Non ne volevano sapere.
E così
le hai appese su un filo
a far finta di aspettare

E non ci credi nemmeno tu
Le guardi un po’ triste
Perché quelle vecchie sgocciolano
E non hanno più nulla dell’antica irruenza,
di quella frenesia
che
ti faceva
ridere al buio.

Qualcuno ti direbbe che sono usate
E consumate complete
E puoi buttarle via

Ma tu sei matto
O non ti importa
E quando il vento smuove un po’ il tempo
passate i vostri pomeriggi di nuvole
A sorridervi raggrinziti
Tra i vostri ricordi
Come vecchi compagni sdentati
Che ridono a turno
Oppure anche insieme
Ma
Nessuno dei due
Si ricorda più
il nome dell’altro.

Finchè un giorno me ne stuferò
Darò fuoco alla stufa
E ci getteremo entrambi
Come amanti gloriosi
Eroici
Immortali
Dimenticati
Ma
Sicuri per sempre.

Come tutto ciò
Che ora stiamo aspettando.
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